La rassegna come lo scorso anno ha visto numerosi gruppi vocali protagonisti negli oratori della nostra diocesi.
Dopo il successo delle prime tre serate, l’evento conclusivo della manifestazione è costituito dalla Giornata corale diocesana di domani, sabato 28 maggio, a Cogoleto nella chiesa di Santa Maria: alle 18 la Messa cantata da tutti i gruppi parteciperanno – con l’accompagnamento all’organo di Fabrizio Fancello, organista titolare della cattedrale di san Lorenzo in Genova – quindi alle 20.45 la rassegna dei cori.
Saranno presenti ben sei gruppi, il coro Polifonico di Valleggia, il coro “Sine Nomine” di Finale Ligure, il coro “San Pietro” di Savona, la corale “Santa Maria” di Cogoleto, il Collegium musicum Sancti Sebastiani Gameraniensis.
Il convegno diocesano delle corali segue idealmente quello dello scorso anno al Santuario di Savona nell’ottica di turnazione delle sedi ospitanti la giornata finale come auspicato dal vescovo Vittorio Lupi.
“La prima edizione si è rivelata un successo manifestato dalla grande partecipazione del pubblico in tutte le date, dalla qualità musicale delle esecuzioni, dal fascino delle location – spiega il direttore artistico della manifestazione Marco Gervino – ma soprattutto dalla riscoperta voglia di collaborare tutti insieme, per un progetto ambizioso da donare alle nostre comunità. La volontà e la disponibilità dei priori, si sono unite a quelle di presidenti e direttori così pensare a questa seconda edizione è divenuto assolutamente naturale, anzi quasi doveroso”
“Saluto con gioia la rinnovata collaborazione di queste due importanti realtà, preziose risorse nel nostro territorio e della chiesa savonese. Una sinergia che già lo scorso anno ha portato importanti frutti, coinvolgendo molte comunità della nostra diocesi e spingendosi anche oltre i suoi naturali confini – spiega il vescovo Vittorio Lupi – i coristi donano la loro voce, i confratelli aprono i propri oratori in uno spirito di generosità, disponibilità e collaborazione che può essere d’esempio per tutti: una manifestazione importante sotto il profilo artistico, ma che deve essere ancora una volta un’occasione di preghiera e comunione tra i fratelli”. “In questo caso, ‘cantare e portare la Croce’, diviene una possibile realtà – ribadisce Giovanni Priano, priore diocesano delle confraternite – le confraternite e le corali si sono incontrate per interpretare e rinnovare nel canto, preghiere ed opere negli spazi dei loro oratori, per offrirci una ulteriore opportunità di lodare e testimoniare insieme il Signore”.