Straziante odissea di una poiana - grosso uccello rapace discretamente diffuso in provincia - per colpa del solito bracconiere o cacciatore “distratto”.
L’animale, gravemente ferito ad un’ala, ha vagato per settimane nei boschi finalesi di Carbuta (SV), cacciando prede a terra, finché nei giorni scorsi è stato visto da alcuni residenti che hanno avvertito i volontari della Protezione Animali.
In attesa dei soccorsi gli avvistatori hanno organizzato una vera e propria staffetta che seguisse l’uccello, che si muoveva comunque molto velocemente e non si lasciava avvicinare, per non perderlo di vista. Recuperato dalle mani esperte dei soccorritori dell’ENPA, è subito stato sottoposto ad un primo intervento chirurgico presso un veterinario genovese specializzato in fauna selvatica, che ha ridotto la frattura all’ala ed il callo osseo che si era nel frattempo formato, nonché estratto diversi pallini da caccia con cui qualche bracconiere o “sportivo” cacciatore aveva centrato il volatile mesi fa.
Ora sta facendo una prima convalescenza, accudito e curato dai volontari nella sede savonese dell’associazione, in attesa di un secondo e definitivo intervento per recuperare l’uso dell’ala. Seguirà una lunga riabilitazione e la liberazione in una delle pochissime zone protette del Finalese.
La caccia ed il bracconaggio sono attività crudeli, inutili e micidiali per milioni di uccelli e mammiferi selvatici e malgrado ciò l’attività venatoria è vergognosamente favorita dalla maggioranza dei sindaci, consiglieri regionali e provinciali liguri. L’istituzione del parco del Finale, prezioso motore dell’economia, del turismo e dell’occupazione, è duramente avversata proprio dai cacciatori e dai politici loro amici."