Termina 10-6 tra Ferla Pro Recco e Carisa Rari Nantes e lo scudetto, il 25°, resta nel genovese. Dove eravamo rimasti, verrebbe da dire. Il tecnico Claudio Mistrangelo, prima della “bella” aveva visto giusto, dall’alto della sua esperienza: “Abbiamo handicap pesanti: saremo privi di Alberto Angelini, regolarmente squalificato per quello che ha fatto sabato scorso a Savona. Valerio Rizzo, invece, non so che apporto potrà dare: è gravemente menomato, ha otto punti al labbro tra interni ed esterni. Giochiamo contro una grande squadra, un grande allenatore e un grande club”.
E il coach aveva ragione. L’Armata Biancoazzurra ha potenzialità economiche che fanno ricordare l’Inter di Massimo Moratti, paragonandola con il calcio. La partita è durata in sostanza tre tempi. Il quarto è stato di troppo.
Grande spirito sportivo hanno dimostrato gli oltre duecento tifosi della Rari Nantes che, stipati in un angolo della piscina di Sori dove si è disputata la “bella”, hanno sventolato le bandiere a scacchi biancorosse fino al fischio finale. Il resto è già storia.
Onore alla Ferla Pro Recco e alla Carisa Rari Nantes che quest’anno, in bacheca, ha sistemato la sua seconda Coppa Len, il titolo internazionale pari all’Europa League (ex Coppa Uefa) del football, battendo i greci del Panionons.
Per la cronaca era la terza volta che le due squadre liguri si giocavano il titolo. Nel 1992 la spuntò il Savona per 2-1 dopo aver vinto la regular season, mentre l'anno scorso la Pro Recco invertì il fattore campo e si aggiudicò la serie per 3-0. Alla Carisa Rari Nantes, ad ogni modo, il prossimo anno è garantito il posto in Eurolega.