Attualità - 16 maggio 2011, 13:53

Messe per i defunti, nuova disciplina diocesana

Il vescovo di Savona Lupi nelle vesti di “amministratore delegato” fissa severe disposizioni per le offerte

Messe per i defunti, nuova disciplina diocesana

Dopo le nuove regole per le Messe nelle case religiose, il vescovo della diocesi di Savona-Noli Vittorio Lupi ha firmato la nuova disciplina diocesana che riguarda le offerte per la celebrazione delle Messe per i defunti.

Un provvedimento che, pur lasciando diversi margini di libertà, fissa anche alcuni “paletti”, che toccano soprattutto le offerte per le Messe “binate o trinate” dallo stesso sacerdote in una sola giornata, e la possibilità di accumulare più intenzioni per i defunti nella stessa celebrazione eucaristica.

Il vescovo (nella foto), prendendo atto delle diversità di scelte dei sacerdoti e garantendo questa libertà, ritiene “assolutamente lecita la prassi di chi, a norma del Codice, percepisce l’offerta per la celebrazione” e definisce “lodevole la prassi di chi per le celebrazioni delle Messe non percepisce per sé alcuna offerta”.

I primi però dovranno versare all’Ordinario diocesano la quota parte delle Messe binate o trinate (la tariffa fissata dai vescovi liguri è di 10 euro) e alla parrocchia la parte eccedente. I secondi dovranno far sì che le offerte siano lasciate alla parrocchia in modo individuabile, con un’apposita cassetta (e sarà allora la parrocchia a versare all’Ordinario la quota parte delle Messe binate o trinate), e se ciò non fosse possibile determinare una quota secondo coscienza.

Ogni anno l’Ordinario dichiarerà pubblicamente per quale finalità saranno destinate le quote versate per le Messe binate o trinate. Per ciò che riguarda invece la Messe con più intenzioni per i defunti, al sacerdote che percepisce l’offerta andrà la quota fissata dalla Regione ecclesiastica ligure, mentre il resto andrà per la carità parrocchiale.

Monsignor Lupi, però, raccomanda “che nelle Messe con più intenzioni non ne siano applicate un numero eccessivo”, destinando eventualmente parte delle intenzioni a sacerdoti in terra di missione. Tutti i parroci, inoltre, dovranno celebrare una Messa festiva “pro populo”, ossia per tutti i parrocchiani. Ultima, ma non meno importante raccomandazione del vescovo: “Le offerte per la celebrazione dei sacramenti e dei sacramentali (come le esequie, n.d.r.) sono da destinarsi alla parrocchia”.

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