Politica - 02 maggio 2011, 16:45

Il giorno del ricordo a Redipuglia con la delegazione della Regione

Anche gli studenti del Liceo Artistico di Savona, commemorano i caduti della “Grande Guerra”

Il giorno del ricordo a Redipuglia con la delegazione della Regione

Per comprendere la tragedia delle foibe, la delegazione del Consiglio regionale Ligure è andata alla ricerca delle radici dell’odio etnico e razziale, partendo dalla prima guerra mondiale e visitando i sacrari che racchiudono i resti dei caduti durante il conflitto.

Il vicepresidente Morgillo: “Il tempo aiuta a leggere la storia”. E’ iniziato con la visita ai sacrari che custodiscono i resti delle vittime della prima guerra mondiale il viaggio organizzato dal Consiglio regionale della Liguria verso le terre della Venezia Giulia, dove, durante e al termine della seconda guerra mondiale furono barbaramente uccisi numerosi giuliano-dalmati di lingua italiana, da formazioni titoiste. Uomini, donne e persino bambini, furono gettati in profondi crepacci, le foibe, dove trovarono la morte.

Per capire le origini di quell’odio feroce, politico ed etnico che fece tante vittime, la delegazione ha visitato i luoghi che hanno visto alcuni degli scontri più sanguinosi della prima guerra mondiale Infatti l’odio etnico, già latente, crebbe durane la “grande guerra, per poi esplodere negli anni del secondo dopoguerra.

Questo è stato più volte rimarcato durante la visita al sacrario militare di Oslavia, a quello di Redipuglia e ai due vicini cimiteri, quello civile e quello austro ungarico, situati alle spalle di Gorizia, che, appunto, custodiscono i resti di coloro che perdettero la vita durante il primo grande conflitto mondiale.

Gli studenti, in tutto una trentina, appartengono ai seguenti istituti: Ragioneria Colombo di Arma di Taggia, Nautico San Giorgio Genova, Istituto tecnico scientifico Liceti di Rapallo, Liceo Artistico Arturo Martini Savona, Classico Emiliani di Nervi, Istituto tecnico Einaudi Galilei Genova, Liceo scientifico Nicoloso di Recco. I ragazzi, sono accompagnati da tre insegnanti. Della delegazione fanno parte anche quattro membri dell’Associazione Venezia Giulia Dalmazia.

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