E’ gravissimo che Zunino additi come da me strumentalizzata una vicenda che, nella realtà, utilizza per i propri fini politici. E’ ancora più grave che simile contestazione, utilizzando come strumento gli studenti, avvenga mesi e mesi dopo la pubblicazione del bando (15 dicembre 2010), e a soli 15 giorni dalle Comunali, e che non sia stata fatta nelle sedi adeguate, ma soltanto a mezzo stampa. Il che dice tutto su chi sta strumentalizzando la vicenda.
Per quanto riguarda la presunta “linea della presidenza della Consulta”, faccio presente al caro Zunino che la nostra istituzione non emana atti nello stesso modo di questi famosi Comitati studenteschi che, non riportando alcuna firma, emanano evanescenti dichiarazioni, senza redigere verbali e senza le formalità che spetterebbero a una seria rappresentanza studentesca. La decisione di emanare il bando di concorso, infatti, è partita a seguito di una delibera all'unanimità -quindi comprendendo anche i loro rappresentanti- svoltasi nel corso di una seduta plenaria. L’iter è poi proseguito con una seduta di una commissione appositamente creata che comprendeva il rappresentante del liceo Classico Chiabrera, del liceo Scientifico Grassi ed i rispettivi insegnanti.
La cosa più grave, a mio avviso, è che Zunino indichi come "un gesto di grande maturità democratica" la scelta di alcuni studenti di privare altri la partecipazione ad un concorso. Sinceramente trovo tutto ciò molto anti-democratico. Perché questi Comitati non se la prendono con i propri rappresentanti in seno alla Consulta? In fondo sono stati loro ad eleggerli, nel rispetto delle vere norme democratiche.
Riguardo alla mia posizione nello scenario politico: strano che uno che si dice “democratico” non accetti l’idea che una democrazia preveda il governo da parte di persone che sono cristallinamente schierate. Forse l’amico Zunino, figlio di un parlamentare, conosce meglio i giochi. Sarebbe forse più comodo mettere fantocci allieneati al partito per poi muoverli come si vuole? Io mi sono presentato in Consulta senza peli sulla lingua. Ho detto come la pensavo, e sono stato eletto presidente.
E poi, come si può accusare qualcun’altro di essere politicamente schierato, quando si parla a nome dei Giovani Democratici? Io ho sempre parlato a nome della Consulta o a titolo personale, mai come rappresentante di partito. E per aggiungere una nota interessante sul distacco della Consulta dalla politica, la delibera n°10 del 2011 "Il Presidente della Consulta non può avere cariche all'interno di un partito" l'ho proposta io, con un mio decreto. E infatti non ricopro alcuna carica né giovanile né politica all’interno del mio partito.
Michele Laurelli
Presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Savona