Ore 11,48: Sembra finito il teatrino dei "ma no, ma ci chiedete troppo, dovete venirci incontro". E' terminata da poco, la conferenza stampa in Tirreno Power, ma arriva la notizia che l'azienda ha accettato la proposta della Regione, ovvero - lo ricordiamo - la demolizione completa dei gruppi 3-4, ma in cambio della costruzione di DUE nuovi moduli da 330 Mw, a cui seguirà un ulteriore gruppo da 460 MW, con il prevedibile quanto negato impatto sull'ambiente e sulla salute pubblica.
Pare dunque che sia detta la parola "fine" ad opposizione aziendale che appariva quantomeno incomprensibile (in realtà avevano già ottenuto quasi PIU' del massimo in cui potevano sperare), mentre restano ancora aperti tutti i ricorsi, gli esposti e quant'altro sia stato presentato nel corso degli anni per impedire che la combustione del carbone, tecnica obsoleta e ormai rifiutata da moltissimi Paesi evoluti, continuasse ad impattare per altri 40 anni sul territorio savonese.
TUTTA LA CRONACA:
Partiamo con la formazione: Schierati al tavolo degli oratori, da sinistra: Fabio Aztori, presidente unioni industriali savona e a.d. di Demont, fornitore Tirreno Power, l'Ing. Ravetta di Tirreno Power, Gosio, ceo di Tirreno power e vicepresidente dell'unione industriali savonesi, Bernardini, sempre di T.P. e last but not least at all Luciano Pasquale nr.1 della Camera di commercio di Savona.
Dalla conferenza stampa sono emerse alcune "verità" che ci preme riportare ma anche commentare (lo diciamo subito per i fautori della notizia fredda e asettica)
Parla Gosio:
Dichiarazione: - Il metano ha un "ciclo breve" mentre il carbone ha un ciclo lungo e fa lavorare più persone.
Commento: Il plutonio ha una filiera lunghissima che offre lavoro a migliaia di persone.
Dich: per "reggere" occorre maggior potenza installata
Comm.: il guadagno di un privato in regime di concorrenza non può minimamente influenzare la salute pubblica
Dich.: La nostra concorrenza è Edipower, A2A, Eon (che sta vendendo)n ed Enel che "ha lanciato un programma per arrivare al 50% della propria produzione a carbone"
Comm.: Enel si prenderà le proprie responsabilità come chiunque altro. Resta il fatto che si sta parlando della centrale di VADO - Quiliano, che sta in mezzo alle case
Dich.: T.P. ha assunto nuovo personale, 80 unità in liguria + 25 giovani laureati e diplomati
Comm.: Con i ricavi 2009 a 1267 Milioni di Euro un risultato operativo di 178,8 e un utile netto di 80,1 milioni di euro (fonte: bilancio T.P. 2009) ci pare ben misera cosa a livello occupazionale, ancor più se comparata all'impatto ambientale. Non è detto che i savonesi debbano immolarsi sull'altarino degli azionisti di Tirreno Power
Dich.: A Savona distribuiamo 120 milioni l'anno
Comm.: Vorremmo vedere i dati e i beneficiari. Viceversa sono parole che comunque non possono giustificare ricadute sanitarie. I soldi non pagano le eventuali malattie.
Dich.: La Regione ha detto no ai vecchi gruppi
Comm.: E vorremmo ben vedere: hanno quarant'anni e neppure la certificazione AIA
Dich: Per l'intesa con la Regione è necessario un grande salto nel miglioramento ambientale che anzichè costarci 600 + 200 Milioni di Euro ci costerà 1200 + 200 milioni di Euro (i duecento sarebbero per le rinnovabili, ndr)
Comm.: Si chiama rischio di impresa e lo affrontano tutti gli imprenditori, dal droghiere in sù. Non l'ha ordinato il dottore di chiudere i bilanci con 160 miliardi di vecchie lire in sacoccia all'anno. Semmai il dottore, nella persona del presidente dell'Ordine Provinciale dei Medici ha ribadito quanto siano pericolose le emissioni della combustione del carbone per la salute. Si vuole straguadagnare? Tocca investire. E' così in tutto il mondo. E se si arrecano danni alla salute, se ne è responsabili.
Dich.: Accettiamo le condizioni della Regione
Comm.: Perchè all'azienda conviene, viceversa non le avrebbero accettate. E perchè conviene? Perchè ora i MegaWatt a carbone sono 660, alla fine del giro di walzer, saranno 1120, come confermato poi dallo stesso Gosio. Un bell'affare.
Segue lunga spiegazione con tando di slides sul "cronoprogramma" previsto.
Comm.: Non è che una slide renda vera una circostanza, nonostante l'assuefazione di molti uomini - azienda. Poi i tempi e le prescrizioni vanno rispettati. Anche la combustione a carbone a Vado doveva essere una sperimentazione: prosegue da 40 anni. E crediamo che il segretario PD Livio Di Tullio avrà avuto i suoi buoni motivi per dichiarare al Secolo che "Tirreno Power non è un interlocutore affidabile"
A margine: se si fa cader dall'alto l'accettazione di un progetto che dovrebbe rispettare l'ambiente, che razza d'affare era la versione cheap dello stesso? E quella attuale in esercizio...?
Aiuto.
Nonostante non lo abbia mai fatto prima, l'ing. Gosio coglie poi l'occasione di una nostra domanda su "PERCHE' NO IL METANO?" per precisare che la tratta del metanodotto Case Lidora - Centrale se la sarebbe pagata Tirreno Power di tasca sua e non sarebbe stata allestita a spese pubbliche.
Non necessario il siparietto di captatio benevolentiae (già molto abbondante, al contrario delle domande) ma le nostre fonti ci spiegarono una realtà ben diversa.
E se c'è qualcosa di impreciso - che per carità, può sempre capitare - sarebbe buona norma precisare, appunto, anzichè tender meste trappoline in conferenza stampa, per poi non rispondere alla domanda.
Dich.: Il carbone lo usano tutti. Siamo noi in Italia ad usarlo meno che in Europa. Il metano è il vecchio (in sintesi) centrali a metano non ne costruiscono più
Comm.: Strano. a noi risulta esattamente il contrario, salvo casi. Certamente risulta che Sorgenia, che controlla una bella fetta di Tirreno Power, abbia le sue centrali in progetto e in costruzione, e guardacaso NESSUNA a carbone. Ma avrà ragione Gosio...
Domanda: Ci risulta che ENI produca il 100% della sua energia utilizzando metano?
Gosio, testuale: "ENI fa pagare le perdite a chi lo compra"
Comm.: Chiederemo ad ENI che cosa ne pensa di questo allegro fair play su un diretto concorrente che stando ai fatti, produce energia con il meno inquinante metano. Quindi che fa ENI secondo Tirreno Power, bara? E come mai non hanno mai scritto all'Antitrust o all'Authority per l'energia in merito?
Alla fine del discorso di Gosio sentiamo qualche applauso. Applaude anche qualche giornalista.
Luciano Pasquale si augura che i lavori partano presto. Neanche a dirlo, Aztori si associa all'auspicio parlando di una "soluzione di grande impatto" e di "felicità dei suoi dipendenti". Ah. L'impatto era il + in bilancio, non quello ambientale.
Ma nessuno pensa alla Salute?
A domanda Pasquale risponde. Apprezza gli sforzi dell'impresa, li condivide. Approva. Ma - ci perdoni - non pare entusiasta come gli altri. Ed è forse l'unico a sviluppare una visione d'insieme di Savona e provincia che non sia filosofia da massimi sistemi.
"Stiamo cercando di lavorare a degli equilibri... e molti sforzi sono stati fatti dalle aziende savonesi per ridurre l'impatto sull'ambiente".
Relativo, ma vero. Il pensiero va a quanto questa Città abbia nei secoli pagato un tributo difficilmente stimabile, per avere in cambio la situazione che vediamo.
La conferenza termina. Tra interviste su sfondo sponsor tipo calcio e l'immancabile buffet, mai così ricco di tarallucci e vino.