La Centrale Termoelettrica di Vado - prosegue la nota - è posta in mezzo al nostro agglomerato urbano savonese che conta quasi 100.000 abitanti e non vi è una corretta rete di monitoraggio delle emissioni degli inquinanti al camino e a terra.
La realizzazione di un quinto gruppo a carbone risulterebbe fortemente negativo per l’inquinamento atmosferico e dell’acqua del golfo di Vado e Savona, come documentato dalle numerose ricerche di studiosi e medici. L’aumento dell’emissione di anidride carbonica, oltre gli altri inquinanti volatili, non permetterebbe al Territorio Savonese di rispettare la riduzione delle emissioni dei gas serra come previsto dagli accordi comunitari ed internazionali, con gravi ricadute negative per i finanziamenti europei e per l’occupazione.
Ciò andrebbe anche ad incidere negativamente sul settore ittico, agricolo, turistico e commerciale. Il potenziamento della Centrale di Vado con l’utilizzo del carbone inoltre aggraverà la spesa sanitaria del Comprensorio Savonese, facendo aumentare il numero dei cittadini che si ammaleranno e moriranno per malattie dell’apparato respiratorio (dati che a Lei già sono stati forniti).
Si richiede in alternativa a tale proposta la metanizzazione dei due gruppi a carbone realizzati nel 1978 o la realizzazione di un impianto eolico ad alta quota. Quest’ultimo impianto garantirebbe un aumento dei posti di lavoro (sia nella gestione dell’impianto, che nella produzione dello stesso) ed una maggiore efficienza produttiva rispetto a quelle previste nella realizzazione del quinto gruppo alimentato a carbone. Per quanto sopra scritto sinteticamente, ribadiamo la nostra contrarietà alla proposta di Tirreno Power per il potenziamento della Centrale Termoelettrica a carbone di Vado Ligure.
Il capo Gruppo Consiliare API (Allenza per l’Italia) Giampiero Aschiero