Attualità - 29 gennaio 2011, 10:19

Savona: caos in Egitto, savonesi rinunciano a vacanze

La situazione è molto complicata in tutte le maggiori città del Paese: se nella Capitale si sono uditi degli spari nel centro, a Suez i manifestanti si sarebbero impossessati delle strade

Savona: caos in Egitto, savonesi rinunciano a vacanze

Vista la situazione di tensione dovuta ai disordini politici e vista la disposizione del coprifuoco nelle città del Cairo ed in alcune delle altre grandi città egiziane, per garantire la massima serenità dei propri clienti, i Tour Operator aderenti ad Astoi hanno deciso di interrompere le partenze sul Cairo in attesa che la situazione si normalizzi. Una situazione che riguarda anche i moltissimi savonesi che in questi giorni avevano organizzato viaggi "al caldo" egiziano e che sono stati costretti a rinunciare ai voli e quindi a disfare le valigie.

Proprio la Farnesina ha vivamente sconsigliato i viaggi "non strettamente necessari" al Cairo e nelle città di Ismailia, Suez e Alessandria, a seguito dei "disordini e degli scontri tra manifestanti e forze di sicurezza" avvenuti in Egitto. E' l'avvertimento dato ai connazionali attraverso 'Viaggiare sicuri', il sito internet costantemente aggiornato dall'Unità di Crisi del Ministero degli Esteri sulla situazione dei Paesi nel mondo. "Per coloro già presenti nel Paesesi raccomanda di evitare spostamenti non assolutamente necessari", è la raccomandazione della Farnesina. Viene inoltre ricordato di "rispettare gli orari di coprifuoco (dalle 18:00 alle 7:00) decretato su tutto il territorio egiziano".

La situazione è molto complicata in tutte le maggiori città del Paese: se nella Capitale si sono uditi degli spari nel centro, a Suez  i manifestanti si sarebbero impossessati delle strade. Alcuni di loro avrebbero "occupato" i tank dell'esercito, e sarebbero saliti sulla cima dei mezzi in segno di vittoria: i militari avrebbero aperto il fuoco.

Conseguenza immediata del caos in Egitto è il brusco calo dell'euro: la moneta unica europea è scesa sotto quota 1,36 dollari, a un minimo di 1,3595 dollari. Gli investitori, guardando con preoccupazione le proteste al Cairo e nelle altre grandi città del Paese, acquistano beni rifugio come il dollaro e lo yen. Stessa situazione per gli indici di Wall Street


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