Eventi - 26 gennaio 2011, 18:03

Savona: la programmazione settimanale del Nuovofimstudio

I film e gli eventi in programma da venerdì 28 gennaio a giovedì 3 febbraio

L'ingresso del Nuovofilmstudio

L'ingresso del Nuovofilmstudio

La programmazione settimanale del Nuovofilmstudio di Savona da venerdì 28 gennaio a giovedì 3 febbraio:

Venerdì 28 gennaio, alle 17.30, il Sodalizio Siculo Savonese "L.Pirandello" presenta il concerto del chitarrista Riky Ragusa che eseguirà un programma di musiche popolari siciliane tradizionali e modernizzate in chiave Pop. Ingresso Libero.

Chitarrista dall'età di 5 anni Riky Ragusa, nato ad Agrigento nel 1974 e attualmente docente di musica a Moncalieri, è considerato unanimemente uno dei più grandi chitarristi del nostro tempo. Compositore tra i più rappresentativi ed eclettici di oggi, è autore di libri musicali e di tecnica chitarristica, di numerose opere discografiche, di colonne sonore realizzate in veste di compositore ed interprete principale e cantautore, prodotte a Roma, Torino, Milano, New York. E' il primo chitarrista classico, nella storia della televisione italiana, a fondere insieme lo Stile Flamenco, Mediterraneo ed indiano attraverso un viaggio nella musica popolare.

Venerdì 28 gennaio, alle 20.30 e alle 22.30, Golden Globe 2011 a Colin Firth come Miglior Attore in un Film Drammatico "Il discorso del re" di Tom Hooper con Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter, Guy Pearce (6,00 euro con tessera arci).

Il discorso del re. Dopo la morte di suo padre re Giorgio V e la scandalosa abdicazione di re Eduardo VIII, il Duca di York Bertie sale riluttante al trono e viene incoronato Giorgio VI d'Inghilterra. Minato da una grave forma di balbuzie e considerato inadatto a essere re, il Duca ha bisogno di aiuto per rispondere al bisogno del proprio popolo di un leader che riporti al benessere un Paese sull'orlo della guerra. Ad aiutarlo ci pensa sua moglie Elisabetta, la quale gli presenta il bizzarro logopedista Lionel Logue, un terapista del linguaggio dalle tecniche poco convenzionali...
Dopo aver raccontato la storia della rivoluzione americana nella miniserie televisiva vincitrice di 4 Golden Globes "John Adams", il regista britannico Tom Hooper volge lo sguardo verso il vecchio continente. "Il discorso del re", probabile protagonista della prossima Notte degli Oscar dopo il meritato Golden Globe tributato all'interprete principale Colin Firth, ha il merito di restituire un quadro storico puntuale e preciso di un periodo in cui la stessa istituzione monarchica si era modificata radicalmente. Alla vigilia del Secondo Conflitto Mondiale, nella società britannica erano stati i mass media, e in particolare la radio, a dare la spallata definitiva a un'idea sacrale di sovranità, separata dal corpo dei sudditi, non tenuta ad entrare a diretto contatto con essi. La radio svela la realtà umana, concreta e contingente del potere del re, lo costringe a rivelarsi per quello che è, e ne trasforma profondamente la funzione: da espressione di un potere metatemporale, a simbolo concreto dell'unità nazionale, con il dovere storico di rappresentare un punto di riferimento per la compattezza della nazione. E' molto interessante, nel film di Hooper, l'indagine su questo slittamento di senso nell'idea di sovranità, e la rappresentazione delle sue ricadute nella vita concreta del neomonarca: Bertie/Giorgio VI sembra la persona meno adatta per incarnare il "faro" che guida il suo popolo, e non solo perché balbuziente, ma perché il suo carattere mite e tendente alla solitudine vorrebbe farlo ritirare in un retroscena i cui confini si fanno sempre più stretti. Con una schiera di attori di grande talento, valorizzati da un soggetto che tende naturalmente a metterne in risalto le doti (ottime le prove dei protagonisti Colin Firth, Geoffrey Rush ed Helena Bonham Carter), e grazie a una regia misurata ed elegante, "Il discorso del re" riesce a raggiungere l'equilibrio tra le esigenze di ricostruzione storica e i momenti emotivamente pregnanti della vicenda, offrendo una descrizione d'epoca sfaccettata e credibile.

Sabato 29 gennaio, alle 17.30, alle 20.30 e alle 22.30, Golden Globe 2011 a Colin Firth come Miglior Attore in un Film Drammatico "Il discorso del re" di Tom Hooper
con Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter, Guy Pearce (6,00 euro con tessera arci).

Domenica 30 gennaio, alle 15.30, alle 17.30, alle 20.30 e alle 22.30
Golden Globe 2011 a Colin Firth come Miglior Attore in un Film Drammatico "Il discorso del re" di Tom Hooper con Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter, Guy Pearce (6,00 euro con tessera arci).

Lunedì 31 gennaio, alle 15.30, alle 20.30  e alle 22.30, Golden Globe 2011 a Colin Firth come Miglior Attore in un Film Drammatico "Il discorso del re" di Tom Hooper
con Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter, Guy Pearce (5,00 - 6,00 euro con tessera arci).

Martedì 1 febbraio, alle 15.30 e alle 21.15, "Mammuth" di Benoît Delépine, Gustave de Kervern con Gérard Depardieu, Yolande Moreau, Isabelle Adjani (5,00 - 6,00 euro con tessera arci)

Mammuth: Dopo una carriera lavorativa cominciata all'età di 16 anni, Serge, un operaio, vuole fare domanda per la pensione, ma per far ciò ha bisogno di ritrovare sei vecchi datori di lavoro che non lo hanno messo in regola. Spinto dalla moglie, salta sulla sua vecchia moto e parte alla volta dei luoghi della sua giovinezza. Il viaggio lo metterà a confronto con i suoi ex capi, i suoi vecchi amici, la sua famiglia d'origine e il ricordo del suo primo amore...
"Questo non è un film con Depardieu, né per Depardieu. Questo film è Depardieu". E vedendo "Mammuth" ogni dubbio rispetto alle dichiarazioni dei registi e sceneggiatori Delépine e Kervern scompare. Già apprezzati dalla critica per il bizzarro e politicamente scorretto "Louise-Michel", i due "Ciprì e Maresco francesi" si sono inventati un altro personaggio fuori dagli schemi, sopra ogni riga, dalla stazza inversamente proporzionale alla forza psicologica. E per questo magnifico. Al suo fianco, innamorata e strabordante come lui, la fedele consorte di una vita Catherine (la bravissima Yolande Moreau). Oltre alla storia del film, una delle tante, è il cinema-mondo fuori dal comune dei due scrittori-registi-artisti-umoristi a parlare, rivelando la propria dimensione anarchica perfino nell'uso della pellicola (il film è girato in super 16): una fotografia sgranatissima, surrealmente saturata, quasi maleodorante nella sua imperfezione, che rende scultorei i personaggi. Nel quarto film di Delépine e Kervern il realismo eccentrico non è mai banalmente formale: lo sguardo di fondo è l'emergenza di una Francia (cioè una "certa" Europa) che invecchia e aggredisce chiunque. La violenza della gente, anche nelle trattorie della pacifica provincia, quando non è repressa esplode, effetto e a sua volta causa di un malessere socio-economico sempre più profondo. Il protagonista, spesso ripreso in soggettiva, osserva attonito tutto questo. Forse si fa delle domande, o forse no. Di certo partecipa alle emozioni di chi sta attorno. "Mammuth" celebra i gesti di questo sessantenne ingenuo e maldestro, capace però di sinceri slanci di entusiasmo e tenerezza. Un eccezionale Depardieu che meritava ancora una volta un premio, in questo caso l'Orso d'argento all'ultima Berlinale, in cui il film era concorrente.

Mercoledì 2 febbraio, alle 21.15 " Mammuth" di Benoît Delépine, Gustave de Kervern con Gérard Depardieu, Yolande Moreau, Isabelle Adjani (5,00 - 6,00 euro con tessera arci).

Giovedì 3 febbraio, alle 17 Nuovofilmstudio presenta"Melo Ascolto", percorsi di approfondimento musicale attraverso nuove e divertenti chiavi di lettura. Secondo appuntamento a cura di Stefano A. E. Leoni: Il Barocco. Ingresso libero.

Stefano A. E. Leoni è docente di Musicologia sistematica (già Storia della Musica e Storia ed Estetica Musicale) presso il Conservatorio di Musica di Torino e professore incaricato di Storia della Musica (Facoltà di Lingue e Letterature Straniere e Facoltà di Lettere e Filosofia) e di Musica per lo Spettacolo (Facoltà di Lingue e Letterature Straniere) all'Università degli Studi di Urbino "C. Bo". Ha al suo attivo numerose pubblicazioni e collaborazioni ad opere enciclopediche in Italia e all'estero. Da tempo ha abbracciato le tesi della New Musicology statunitense e inserisce la musica nella più ampia prospettiva dei Cultural Studies.

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