Attualità - 25 gennaio 2011, 13:55

Stabilimenti balneari, cresce l'apprensione per la direttiva europea

Secondo l'Unione, nel 2015 le spiagge potrebbero essere messe a bando di gara con successive scadenze di 4-5 anni. Il commento del presidente provinciale di Categoria Schiappapietra

Stabilimenti balneari, cresce l'apprensione per la direttiva europea

Reazioni dubbiose quelle dei titolari degli stabilimenti balneari, la cui direttiva Bolkestein emanata dall’Unione Europea, prevederebbe nel 2015 la messa in gara di tutte le licenze dei Bagni marini con il rischio che qualche multinazionale potrebbe accaparrarsi intere porzioni di spiagge.

Per affrontare il tema, ieri ai “Bagni Lido” dei Piani di Celle si sono incontrati vari rappresentati locali e nazionali di categoria che hanno discusso dello spinoso tema con il sottosegretario di Stato alle Finanze Sonia Viale.

Il presidente provinciale dei Bagni Marini, il riconfermato Enrico Schiappapietra, spiega: “E’ stato un convegno positivo, svolto con un politico che conosce bene l’argomento. La Sonia Viale ha dimostrato interessamento alla questione ed essendo nel Dicastero del ministro Tremonti, può sicuramente svolgere manovre di intervento seppur l’argomento coinvolga vari ministeri”.

Incaricato diretto della questione Bolkstein, infatti, è Raffaele Fitto,  ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione Territoriale. Schiappapietra, varazzino e membro di maggioranza del consiglio comunale della sua città, prosegue: “Occorre cercare una soluzione costruttiva. Oggi nessun concessionario investe più nulla, sapendo che nel 2015 potrebbe lasciare l’attività. Non abbiamo ammortizzatori sociali. Le nostre aziende si fondano sulle famiglie che dovrebbero ‘inventarsi’ un nuovo lavoro. Per fare un esempio, se un proprietario di una falegnameria riceve lo sfratto del suo laboratorio, va a cercare un’altra locazione dove poter proseguire l’attività. E noi come ci comportiamo ? Traslochiamo le attrezzature per lasciare liberi gli spazi e cosa ne facciamo ? Sarebbe la distruzione di un ‘mondo’ a sé, che vive e lavora in maniera diversa da tutte le altre categorie commerciali. E se non cambiasse nulla al 2015, ma ci fossero concessioni quadriennali o quinquennali, saremmo da capo. Chi investirebbe, oltre l’ordinaria amministrazione, sapendo che non potrebbe più essere concessionario della spiaggia dopo pochi anni ?”.   

m. pi.

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