Eventi - 07 gennaio 2011, 12:17

Finale: "Il pugile sentimentale" apre la stagione di prosa finalese

Lo spettacolo, diretto da Marco Ghelardi e prodotto dalla Compagnia Salamander, è promosso nell’ambito del circuito La Riviera dei Teatri

Finale: "Il pugile sentimentale" apre la stagione di prosa finalese

Una divertente commedia sul mondo dello sport, sulle sue passioni e le sue illusioni, “Il pugile sentimentale” di Alberto Rigettini, darà il via sabato alle 21, all’Auditorium di Santa Caterina in Finalborgo, alla stagione di prosa 2011 del Comune di Finale Ligure. Lo spettacolo, diretto da Marco Ghelardi e prodotto dalla Compagnia Salamander, è promosso dall’Assessorato al turismo e alla cultura del Comune nell’ambito del circuito provinciale La Riviera dei Teatri e della stagione dei Teatri del Ponente Ligure. Ad interpretarlo saranno Cristiano Dessì e Davide Mancini.

“La situazione paradossale che sta alla base del Pugile Sentimentale è quella di un pugile che è impegnato a pensare anziché a prendere a pugni l'avversario. – si legge nelle note di regia di Marco Ghelardi - Il pugile, Frank, e il suo allenatore, Joe, sono convinti che “il pugilato sia uno sport di testa” e che sia vinto nella mente prima che nei muscoli. La situazione è paradossale perché è estrema: è vero che a parità di abilità tecnica e di forza muscolare la sapienza tattica faccia la differenza, ma non è vero che questa da sola possa supplire alle gravi lacune su tutti gli altri aspetti che il povero Frank presenta ad ogni round. Frank e Joe sono due idealisti, due Don Chisciotte, senza che nessuno sia il Sancho Panza dell'altro. I due alimentano a vicenda le proprie illusioni e ognuno ha il suo linguaggio e la sua drammaturgia. Frank parla moltissimo e al pubblico, Joe si svela solo attraverso i dialoghi. Verrebbe da dire che abitano in diverse epoche del teatro, ma se Joe non supera mai l'invisibile quarta parete che divide il palco dalla platea, Frank non è certo una maschera del Seicento. I suoi sono i monologhi di un osservatore emotivo della realtà e appartengono al Novecento: non è Amleto, semmai è il Narratore della Recherche. In questo senso Frank è un “pugile sentimentale” e non un filosofo: non elabora teorie sul mondo, piuttosto esplora il suo legame emotivo con esso. Il problema è che lo fa nel luogo e nel tempo sbagliato: l'avversario (Van Terrible) lo prende a pugni e lo manda ko.

Dopo tante botte, ci chiediamo perché mai Frank e Joe continuino a tornare sul ring. Si sono innamorati di un'immagine della boxe; non dello sport, ma della sua immagine. Frank e Joe non sanno come fare, ma vogliono comunque far parte di un mito: il pugilato come sport sobrio, duro, vero, di fatica e di sudore, occasione di ascesi sociale per le classi-dalle-poche-occasioni, in parte Rocky, soprattutto Cinderella Man. Vivono un un'Italia imbevuta di immaginario americano, il loro ring è fra la Via Emilia e il West. Ciascuno ha un personaggio che lo attira fuori da Boxeland. Per Frank è il padre, per Joe la compagna: sempre di famiglia si tratta, e con questa ritorniamo in Italia. Il ring perciò non è né occasione di riscatto, né contesto di agoni spirituali: è, semplicemente, il luogo delle illusioni. Il Pugile Sentimentale è un testo italiano contemporaneo che non si prende troppo sul serio ed è stato recitato anche negli Stati Uniti. Ognuna di queste caratteristiche è molto rara. Averle insieme, è pressoché unico”.

La stagione teatrale 2011 punta sulla drammaturgia contemporanea e proseguirà fino al 26 marzo con altri sei spettacoli. A salire sul palco dell’Auditorium di Santa Caterina saranno, fra gli altri, Lucrezia Lante Della Rovere, Valeria Ciangottini, Paolo Benvegnù.

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