Metti una mattina in treno, quello delle 8 in partenza ad Albenga, zeppo di pendolari, di lavoratori, di studenti, di precari. Metti che loro, come ogni giorno, pagano il biglietto e poi, cullati dal rumore delle rotaie, si addormentino per essere bruscamente svegliati dai zelanti controllori (quelli che ti svegliano e poi ti dicono: abbonato, vero?). Metti che a Borghetto il treno si fermi, troppo per una piccola stazione, ma sufficiente per farti capire che non è la mattinata giusta. E sul treno inizia a preoccuparsi la badante che si deve recare a Savona per assistere ad una donna anziana, il precario che non può permettersi di arrivare in ritardo, un anziano che ha una visita a Genova dopo mesi d'attesa. Metti che il treno arriva a Loano, si ferma troppo tempo per convincerti che faccia incrocio, visto il binario unico. Metti che, con molto ritardo, l'autoparlante annunci che il treno rimarrà fermo per un tempo imprecisato per un guasto sulla linea aerea (fili d'alta tensione) tra Loano e Pietra. E allora vedi la disperazione del precario, gli insulti e le maledizioni del vecchio che si rende conto che non potrà arrivare puntuale all'appuntamento, e toccherà nuovamente mettersi in lista. Qualcuno si organizza, chiede ai taxisti (strano, mai tanti come questa mattina..) il prexzzo per andare a Genova, da dividere con altri pendolari. Metti che ti dicano che arriva un pullman che porterà i poveri viaggiatori fino a Savona, poi si procede regolarmente. Ma il pullman non arriva e quando arriva non pensi che sia lui perchè porta le scritte di un pullman turistico (ed in questi momenti hai tanta voglia di scappare). E metti che salendo sul pullman, tra Pietra e Finale, guardando fuori dal finestrino vedi sulla rotaia scorrere il treno che intanto è ripartito da Loano....Metti che questo accade, dicono, quasi ogni giorno in questo Paese da barzeletta, con tanto di capocomico al capolinea.