Savona - 27 novembre 2010, 10:55

E' savonese il primo libro di testo italiano per i Clown in corsia

L’attività dei "Clown di Corsia" nasce circa quaranta anni fa in America dall’esempio del medico, pediatra e clown Hunter “Patch” Adams

I clown in corsia aiutano i bambini a guarire

I clown in corsia aiutano i bambini a guarire

L’attività dei Clown di Corsia nasce circa quaranta anni fa in America dall’esempio del medico, pediatra e clown Hunter “Patch” Adams portato alla ribalta anche da un film interpretato da  Robin Williams nel 1998 prodotto negli USA dalla Universal, liberamente tratto dall'autobiografia di Adams.  Questo medico fu il primo ad accorgersi che in una persona malata (e soprattutto in una persona che trascorre molto tempo in ospedale) non esiste solo una sofferenza di tipo fisico, ma anche una sofferenza più profonda, psicologica, che si manifesta con tristezza, paura e solitudine. La sofferenza psicologica era considerata dal medico ben più dannosa della  sofferenza fisica è così che “Patch” fonda il suo lavoro sull’eliminazione di questa sofferenza e sul miglioramento dello stato d’animo del paziente: porta avanti la teoria del sorriso come terapia dell’anima e dello spirito infatti uno dei suoi motti era appunto "Ridere è contagioso! Noi dobbiamo curare la persona, oltre alla malattia".
 
Oggi, a distanza di decenni, grazie a numerosi studi condotti per lo più negli USA, si è giunti a dimostrare scientificamente che il sorriso, l’allegria e il buonumore hanno un effetto preciso e diretto sui centri preposti alla percezione del dolore. Stabilito questo entrano in gioco delle figure create appositamente per lo scopo, i Clown di Corsia che non sono da considerarsi semplicemente come clown d’animazione perchè il Clown di Corsia non si avvale solo dell’attività di “clownerie”, tipica del clown circense, o di un attività di tipo ludico, ma applica la "Comicoterapia", un vero e proprio metodo di guarigione, di supporto e integrazione alla medicina tradizionale.
La Clownterapia deriva proprio dalla Comicoterapia e si basa sul principio che il ridere è positivo non solo da un punto di vista psicologico ma anche strettamente biologico e fisico: il ridere è considerato a tutti gli effetti un esercizio muscolare e respiratorio, un mezzo per liberare le vie aeree superiori e un ottimo modo per stimolare la produzione di sostanze naturali, efficaci contro la percezione del dolore.

Da Savona invece arriva il primo libro di testo italiano per clown in corsia (“Il clown professionale nei servizi alla persona. Materiali per la formazione del clown in corsia”) che può vantare come autori tre nomi savonesi: Giovanni Ricci, Domenico Resico e Luca Pino. Savonese era anche il corso dedicato a questa nuova professione tenutosi l’anno scorso al campus Universitario di Savona.
Il testo presenta il processo di formazione di questo operatore facendo riferimento ai saperi teorici e teoretici fondativi e alla loro traduzione nella prassi operativa ed è uno strumento didattico molto utile  per insegnanti, operatori sociali e sanitari. Il libro deriva anche dall’esperienza del percorso di formazione professionale per “Tecnico qualificato nelle arti di clownerie nelle strutture sanitarie e sociosanitarie”, clown in corsia.

Questo corso è nato grazie ad un progetto finanziato dalla Regione attraverso la Provincia di Savona, realizzato in partenariato da Elfo Liguria (Ente Ligure di Formazione), la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Ateno Genovese, in particolar modo la Cattedra di Pegagogia Speciale retta dal prof. Ricci e il reparto di Pediatria dell’Ospedale San Paolo di Savona con la diretta partecipazione del primario prof. A. Cohen.

Sono state inserite 12 figure professionali nell’ambito lavorativo introdotta dalla Regione con il compito di affiancare medici e infermieri in corsia, per migliorare la relazione delle persone con la struttura sanitaria e per aiutare i ricoverati a superare le emozioni negative legate alla malattia. Potrebbe capitare anche a voi di trovare queste nuove figure professionali nei reparti, vestiti di tutto punto con i loro pantaloni extra-large, canotte multicolor, visi truccati, calzini diversi, avvolti nei loro camici variopinti, con la voglia di strappare una bella risata al primo bimbo, o anziano che incontrano: improvvisano giochi, danze, cadute, capriole, magie, distribuiscono palloncini e terapie “mediche” alquanto stravaganti a base di flebo alla nutella e pillole alla fragola.

Il loro scopo non è certamente quello di strappare un momentaneo sorriso o una risata passeggera, ma piuttosto di far provare al malato la sensazione, che qualcuno si preoccupa per lui, che qualcuno ha a cuore il suo stato d’essere, la sua persona. Non sono però solo “in corsia", sempre più spesso il loro intervento è richiesto da comunità di bimbi abusati, o da case di riposo, o dalle scuole materne, o anche nelle maxi emergenze, in calamità come terremoti o attentati terroristici.
 

gemma siri

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