Alè: altri 5 silos nel porto di Savona.
Non bastavano gli attuali minareti di cemento in mezzo al mare (coronati da ripetitori di telefonia mobile per i quali interessante sarebbe sapere chi incassa gli affitti) Ne occorrevano altri 5, a ingentilire il suggestivo skyline di Savona, su una superficie di soli 1185 metri quadrati.
D'altronde non si vorrà ostacolare certo lo sviluppo di floride imprese basate in area demaniale già dedite all' imbarco / sbarco di sostanze oleose (incrociamo le dita che vada sempre tutto bene). Singolare che l'area è si demaniale - e quindi di tutti in teoria - ma gestita in scioltezza da un gruppo storico e ristretto di soggetti. Ristrettissimo. Che molto spesso coincide, a mezzo mandato, con una sola persona, la quale fa e disfa secondo logiche non sempre chiarissime a noialtri viandanti curiosi. Tra l'altro in un area tra le più pregiate della città, come è quella del Porto, biglietto da visita urgente di Savona.
Manco a dirlo, il responsabile del procedimento in oggetto (+ 5 silos oltre a quelli che vedete nella foto qui sopra) è sempre lui, il Gran Propulsore della piattaforma Maersk retribuito a spese pubbliche con un modesto mezzo miliardo di lire abbondanti l'anno Ben si colgono poi le ragioni per le quali il povero Tremonti dia macchine indietro all'autonomia amministrativa dei porti... (a "proposito" che fine ha fatto il cassone in costruzione a Genova?)
Beneficiaria del celestiale nulla osta, stavolta, la MONFER Spa basata tra Cuneo e Savona, di proprietà della famiglia Mondino al gran completo con Aurelio, Giovanni e Loredana, è anche socia della pavese OXEM che fa parte del Gruppo Sipcam, e si occuperebbe di biocarburanti.
Tra i suoi azionisti Adolfo Vannucci delle raffinerie petrolifere IES di Mantova, l'immancabile Gruppo Gavio (autostrade e costruzioni) Federico Radice Fossati (gran possidente), La Manuli (quella dei nastri adesivi, per intenderci) e Luca Baffigo Filangeri di EATALY e Fontanafredda (http://www.oxem.it/shareholders.php)
Un'eterogenea compagine che fa capo al SIPCAM - OXON Group. Salvo omonimie la SIPCAM / OXON sarebbe la Società Italiana Prodotti Chimici e per l'Agricoltura (speriamo non OGM) specializzata in diserbanti e prodotti di chimica fine con base a Pero (MI) e uffici in centro nella Milano da non bere.
Tra i massimi funzionari compare sia in OXON che in SIPCAM tale Giovanni Maria CIOCCA, che (sempre salvo omonimie) fa capolino anche tra gli amministratori della SIPCAM FINANCIAL SERVICE S.A., fondata in Lussemburgo il 18 dicembre 2002, con sede sociale e postale (per chi volesse scriver loro) al civico 6 di Rue Guillarme Schneider, Luxembourg, controllata da un altra SIPCAM FINANCIAL SERVICE N.V., con sede non meno che a Curacao, nelle ANTILLE OLANDESI, noto paradiso fiscale.
Ma di tutto questo l'Autorità Portuale ovviamente non ne saprà nulla, sino ad ora, né sarà probabilmente interessata a vederci chiaro. Ma vedremo, non facciamo processi alle intenzioni. Noi invece vorremmo capire:
- con quale criterio si autorizza con tanta disinvoltura altro cemento sul mare in area demaniale, quando se metti un bullone in spiaggia arriva la CCPP in meno di 3 secondi
- se sono state esperite e/o previste gare
- quanto frutterà al pubblico questo ennesimo scempio dall'aroma vagamente paradisiaco, sempre se si farà.
e se capita, come detto, dove finiscono i danari dei canoni di affitto delle antenne di telefonia mobile collocate sui silos attuali in area demaniale. Ci scrivessero almeno "Benvenuti a Savona"...
Sempre da viandanti curiosi, attendiamo volentieri precisazioni e/o smentite circostanziate.
Per chiunque fosse interessato ad evitare l'ennesimo cementone tra la Città ed il suo mare ad opera dei soliti noti a mano libera (parliamo dei 5 silos deliberati dal "Comitato" portuale con grazie della Monfer Spa) c'è tempo fino alle ore 13 del 4 novembre 2010 per presentare eventuali osservazioni, che le associazioni ambientaliste stanno già preparando.
ilpunto@savonanews.it