Settecentomila euro in dieci anni per la manutenzione del solo torrente Letimbro e la sua messa in sicurezza. Cinquanta metri cubi di rifiuti di vario tipo, scacchetti ma anche mobili, motorini, biciclette, raccolti negli ultimi giorni dagli operatopri dell'Ata nel tratto di torrente compreso tra il ponte di Lavagnola e via Acqui. Sono solo alcuni degli interventi portati avanti nelle ultime settimane dall'amministrazione Comune in collaborazione con l'azienda di tutela ambientale cittadina.
“Abbiamo deciso di convocare questa conferenza per dare delle risposte alle sollecitazioni dei cittadini ed in seguito a tre esposti pervenuti in comune riguardanti lo stato della vegetazione lungo i principali rivi presenti sul nostro territorio. – ha esordito l’assessore all’ambiente e alla Protezione Civile Jorg Costantino – Bertolaso in persona parlando del nostro territorio ha dichiarato come siamo attenti e responsabili per quanto riguarda la manutenzione dei rischi nonostante la tragedia di Varazze, che era impossibile tenere sotto controllo perchè si è trattato di un evento eccezionale. I rivi sono costantemente monitorati e gli interventi di manutenzione in essi realizzati vengono eseguiti in via prioritaria valutando il fattore di rischio legato ad essi. Siamo molto attenti anche per il futuro, considerato che l'estate appena conclusa è stata anche molto calda. Non abbiamo però avuto incendi boschivi come negli anni passati. Ciò dimostra che la strada intrapresa è quella giusta".
“Gli interventi effettuati dal punto di vista strutturale sono stati eseguiti da monte fino a valle infatti non sono arrivate piante a valle, segno che la pulizia è stata efficiente e per la quale sono stati investiti 700 mila € in 10 anni. - ha aggiunto Luca Pesce, ing. e dirigente del Settore Qualità e Dotazione Urbane - Le operazioni di pulizia sono fatte sulla base della pericolosità e grazie ad un costante monitoraggio di tutte le zone interessate”.
Il dott. Danilo Pollero di Ata Spa. ha sottilineato “Ci sono dei luoghi comuni da sfatare come ad esempio la presenza delle canne nei fiumi non è pericolosa perchè con l’arrivo dell’acqua la canna si piega e bisogna distinguere le piante pericolose da quelle che non lo sono per il pericolo esondazioni. La vegetazione in taluni casi è positiva perchè rallenta il deflusso dell’acqua e limita l’erosione degli argini trattenendo il materiale grossolano. Alberi come i salici e gli ontani non sono pericolosi perchè sono flessibili mentre le robinie e i castagni tendono a rompersi creando barriere pericolose. I nostro lavoro è di tenere sotto controllo la vegetazione selezionando quella più a rischio”.
Attilio Di Tullio, responsabile dell’unità della protezione civile Ata ha spiegato il grande lavoro di pulizia fatto per evitare esondazioni e ha aggiunto “nel tratto dal ponte di Lavagnola in giù abbiamo raccolto ben 50 metri cubi di materiale leggero in soli quattro settimane ed è un lavoro costante il nostro per evitare l’accumulo di materiale pericoloso per rischio alluvioni. A preoccupare sono sopratutto i rifiuti ingombranti che ostacolano il buon flusso delle acque e tra questi ricordiamo le bici e i motorini abbandonati, ma anche i sacchetti, i materassi e i numerosi giacigli che lungo il torrente Letimbro ospitano sbandati ed extracomunitari senza fissa dimora".