La proposta avanzata dal Partito Democratico relativa alla realizzazione, per la centrale di Vado Ligure e Quiliano, di due nuovi gruppi a carbone da 460 megawatt in sostituzione dei gruppi esistenti, pur contenendo aspetti che andranno valutati con attenzione, mostra da subito due elementi per così dire contradditori. Il primo è evidente. Si tratta, con tutte le migliorie del caso, di un si al potenziamento della centrale. Certo non nelle forme volute da Tirreno Power, ma sempre di ampliamento si tratta (cosa ovvia anche perché l'azienda immagino non sarebbe disposta a ricostruire il tutto senza guardagnarci in termini di potenza). Il secondo è se vogliamo ancora più insidioso in quanto tale proposta andrebbe a legare per altri 50 (e forse più) anni la nostra provincia al carbone. Un aspetto in controdentenza rispetto alle politiche energetiche attuate dalla stragrande maggioranza dei paesi europei e non solo.