IL PUNTO DI MARIO MOLINARI - 06 agosto 2010, 16:20

Centrali e conflitti (anche di interesse)

Centrali e conflitti (anche di interesse)

Senza grossi travagli, trovano oggi scontato risalto sulle pagine della stampa locale le dichiarazioni di Fabio Atzori, presidente dell' Unione Industriali Savonesi.

 

Una locandina di stamane grida: "GLI INDUSTRIALI STRINGONO I TEMPI PER LA CENTRALE". Lo facciano. E' loro interesse (soprattutto). Solo che se il loro Presidente è direttamente interessato nelle opere che reclama, l'idea pur vaga di un imbarazzante conflitto di interessi appare più che legittima.

 

Riportiamo perciò il passaggio di una delle interviste pubblicate oggi, tratto da Il Secolo XIX: "Aztori: "(...) non perdiamo altro tempo, rischiamo di perdere un'occasione. Di solito tanti parlano di grandi progetti, ma non si sa dove trovare i soldi. Qui invece abbiamo un'azienda pronta a tirare fuori 800 milioni di euro e facciamo discorsi come i temi di scuola."

 

Non si capisce a quali strani "temi di scuola" si faccia riferimento. Si capisce bene, invece, che se un'azienda mette sul tavolo 800 milioni di euro per continuare a bruciare carbone, il tutto rende. Anzi, rende benone, visti fatturati e utili di Tirreno Power, che riteniamo non stia facendo grossi sacrifici per mantenere un livello occupazionale di meno di 300 persone, la metà rispetto a quello di un passato abbastanza recente, come ben sappiamo.

 

Più potenza = più lavoro ?! Per favore.

Forse è questo il temino, ma lo si scriveva negli anni '70 alle scuole dell'obbligo.

 

Poi si parla di "POLO DELL'ENERGIA" Cos'è?

 

Certo, la parola "Polo", un po' come "eccellenza", "riqualificazione" è di moda e funziona, pur facendo tremare le vene ai polsi. Temiamo consista, stringi stringi, nella solita vecchia centrale termoelettrica. Certo, con le aziende che le fanno manutenzione (come la DEMONT etc.) e una mezza facoltà che studia la combustione dentro vecchi hangar militari in zona esondabile, alle porte di Savona. Gran polo, con la menta intorno.

 

Nei fatti, dopo 40 anni, però, del promesso teleriscaldamento, neppure l'ombra. Costa meno rovesciare in mare acqua calda.

 

Ma torniamo a noi.

 

Per altrettanta completezza è utile notare un dettaglio assai meno divulgato dai giornali di quest'oggi: Fabio Aztori, attuale presidente della locale Unione Industriali, è anche amministratore delegato della DEMONT SPA il cui presidente è tale Aldo Dellepiane, figura non esattamente marginale nell'intricato gioco ILVA > OMSAV > ORSA 2000 > Crescent & co, come ampiamente documentato da Bruno Lugaro nel suo libro "Il Fallimento perfetto".

 

L'azienda della famiglia Dellepiane, di stanza a Millesimo e diretta dallo stesso AZTORI, è particolarmente attiva in zona con un cliente ex Enel che, guardacaso, si chiama proprio Tirreno Power.

 

FIDIA (Gruppo DEMONT), ad esempio, oltre a costruire l'indispensabile Crescent (dopo averlo fortissimamente voluto) lavora dal 2008 alla ristrutturazione della ex palazzina uffici di Tirreno Power. Sempre dal 2008 sta curando "Realizzazione nuova piazzola e muri di contenimento REI 120 per trasformatore 2T1 a servizio del gruppo 3 della centrale termoelettrica". Sempre per Tirreno Power

 

LA DEMONT invece per Tirreno Power si occupa della "Fornitura ed installazione di 4 preriscaldatori acqua di alimento ad alta pressione" per le unità esistenti a metano e a carbone, ma anche del "Progetto ed installazione di sistema separazione polveri (2008 - 2011)" Tra il 2005 ed il 2007 si prese cura del "Montaggio di n�° 2 unità a ciclo combinato da 400 MW". Commesse importanti.

 

Certo, quella di Aztori non sarà una posizione minimamente interessata, pur lui essendo, oltre che amministratore delegato del gruppo Demont anche responsabile operativo proprio del settore caldaie dell'Azienda, che se tecnologia non inganna, rappresentano guardacaso il cuore di ogni impianto termoelettrico, incluso quello di Vado Ligure. Se la caldaia è il cuore le turbine ne sono il motore, e anche lì - manco a dirlo - DEMONT dice la sua, e alla grande.

 

Dall'apposita brochure in pdf che scarichiamo dal sito www.demont.it (dal quale sono tratte tutte le info di cui sopra) troviamo in prima pagina, e riportiamo:

 

" > Costruzione di più di 35 x 400 MW impianti CCGT nell'ultimo decennio: Turbogas, GVR, Turbine a Vapore, BOP.

> Costruzione di n�° 3 x 660 MW e n�° 4 x 320 MW impianti DeSox per unità coal fire.

> Costruzione di n�° 8 impianti a biomassa (incluso flue gas treatment).

> Costruzione di più di 200 km di rete interrata per teleriscaldamento.

> Fornitura di vari componenti ausiliari (rigenerative e "no leakage" Gas Gas Heaters, condotte flue gas, scambiatori di calore, parti in pressione etc.)

> Fornitore EPC di impianti di energia completi. Revamping pesante di impianti esistenti."

 

Nello specifico vengono riportate altre opere per la centrale a carbone di Torrevaldaliga - Nord (che fu bloccata alcuni mesi or sono dopo la morte di un addetto alla manutenzione) compresa la fornitura di tre gruppi a carbone "ultrasupercritici", gli stessi che vorrebbe installare Tirreno Power a Vado Ligure nell'ambìto progetto di ampliamento, per intenderci. Il tutto chiavi in mano, noleggio gru incluse.

 

Diventerebbe lungo elencare gli innumerevoli rapporti del Gruppo Demont con l'immancabile ANSALDO Energia, che la centrale di Vado (ENEL) ha praticamente costruito di sana pianta, inclusi i gruppi con anno di fabbricazione cancellato ed i filtri desolforatori per i quali finirono in cella Lorenzo PANZAVOLTA, poi condannato per associazione mafiosa (Corte di Cassazione, 2007) e Pirmo GREGANTI che patteggiò una pena di tre anni, confermata in Cassazione nel marzo 2002)

 

Aldilà del conflitto di interessi che francamente suggerirebbe maggior distacco, visto che DEMONT progetta e vende anche "ottimi" impianti a METANO a ciclo combinato, spiacerebbe al Presidente Aztori (DEMONT) suggerire al compagno di banco Cons. Giovanni GOSIO (Tirreno Power) l'adozione di questi bei prodottini a gas e la pacata demolizione delle ottocentesche ciminiere a carbone dato che oggi dichiara tra l'altro "NON VOLER BARATTARE IL LAVORO CON LA SALUTE"?

 

 

Sentitamente,

 

ilpunto@savonanews.it

Mario Molinari

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