Agricoltura - 29 luglio 2010, 18:42

Savona: maggiori tutele per made in Italy e agricoltori

Savona: maggiori tutele per made in Italy e agricoltori

Il made in Italy agroalimentare all'estero riscuote sempre più successo, crescono le esportazioni e in Italia i consumi tengono nonostante la crisi ma occorre risolvere la grave situazione di difficoltà in cui versa il settore agricolo italiano, con il 50% delle aziende agricole che ha un livello di reddito inadeguato, come certificato dall'ultimo rapporto Inea. Crisi che non dipende solamente dalla crisi economica generale, ma anche dal furto d'identità e di immagine che vede immesso in commercio cibo proveniente da varie parti del mondo non identificato venduto come italiano e dal furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli senza nessun beneficio per i consumatori.

 

"Gli inganni del finto made in Italy sugli scaffali dei supermercati riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere, come ha confermato il recente allarme per la mozzarella blu" ha riferito il presidente della Coldiretti Savona, Paolo Calcagno.

 

"I nuovi poteri forti della filiera agroalimentare come la grande distribuzione commerciale aggiunge il direttore di Coldiretti Savona, Marco Allaria Olivieri - sfruttano il loro potere di mercato nei confronti degli agricoltori, che in molti casi non riescono a coprire neppure i costi di produzione. Per ogni euro speso dai consumatori per l'acquisto di alimenti il 60% va alla distribuzione commerciale, il 23% all'industria di trasformazione e solo il 17% per remunerare il prodotto agricolo. Il prezzo di un prodotto aumenta più di cinque volte dal campo alla tavola per colpa delle distorsioni e delle speculazioni lungo la filiera. Per sostenere la redditività delle imprese agricole - prosegue Allaria - la Coldiretti è impegnata nel progetto operativo per una "Filiera agricola tutta italiana" che ha come obiettivo di eliminare le distorsioni e tagliare le intermediazioni con l'offerta attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole di prodotti alimentari al 100% italiani, firmati dagli agricoltori al giusto prezzo.

 

"Nella nostra provincia, come nel resto del Paese - conclude Allaria - servono provvedimenti concreti a livello governativo per sostenere il nostro settore, che altrimenti rischia di essere l'unico nel quale si verifica un aumento della tassazione. Occorre stabilizzare le aliquote ridotte per i contributi previdenziali versati dagli imprenditori agricoli nelle zone montane e svantaggiate in scadenza il prossimo 31 luglio e scongiurare l'insostenibile aumento delle accise del gasolio. Queste sono due vere e proprie emergenze e priorità che devono essere affrontate al più presto senza tentennamenti".

 

La Coldiretti ha già avuto in proposito ampie garanzie dal presidente della Commissione Agricoltura del Ministero che a settembre questi problemi saranno finalmente risolti. Di certo gli agricoltori non si fermeranno e continueranno la mobilitazione, manifestando fino a quando non avranno ricevuto risposte concrete per la soluzione di queste problematiche, che non sono ulteriormente rimandabili, se si vuole evitare una crisi del settore che potrebbe portare ben presto alla chiusura di molte aziende agricole sul nostro territorio.

 

 

 

 

 

 

 

 

gemma siri

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