- 23 giugno 2010, 11:29

Savona: sciopero 25 giugno, alcune insegnanti scrivono

Savona: sciopero 25 giugno, alcune insegnanti scrivono

In occasione dello sciopero generale dei lavoratori della scuola e dei comparti della conoscenza in programma per venerdì 25 giugno, la CGIL di Savona ha organizzato un presidio in piazza Saffi (lato Prefettura). Il presidio si svolgerà dalle 9.00 alle 11.00.

 

Pur non potendo prendervi parte, un gruppo di insegnanti del finalese ha deciso di manifestare la propria solidarietà a quanti saranno in piazza venerdì prossimo. Questo il testo della loro lettera.

 

 

 

 

Noi sottoscritte e sottoscritti docenti impegnate e impegnati nell'Esame di Stato 2009-2010, non potendo partecipare attivamente allo sciopero del 25 giugno per la difesa della Scuola pubblica e contro i tagli indiscriminati già attuati e previsti dall'attuale governo, dichiariamo la nostra piena adesione alle motivazioni dello sciopero.

 

L'attacco brutale e indiscriminato alla Scuola pubblica si somma ai ripetuti attacchi a quel che resta dello Stato sociale, in uno sprezzo per le istituzioni e le fondamenta dell'Italia repubblicana che non esistiamo a definire parafascista. Favorire oggettivamente la scuola privata, spacciare per tappa verso la parità l'iniquo innalzamento dell'età pensionistica per le donne nel settore pubblico, minacciare le libertà costituzionali ricattando gli operai e le operaie (questo e' in gioco a Pomigliano d'Arco), minacciare giudici e giornalisti per la loro indipendenza, spendere plausi inopportuni per dirigenti della pubblica sicurezza condannati per episodi di teppismo contro manifestanti, minacciare in modo impregnato di razzismo gli immigrati, e tanto altro: cos'e', questo, se non il cammino più rapido verso uno Stato autoritario?

 

Occorre una forte reazione democratica, occorre che donne e uomini sensibili a queste minacce, individualmente o organizzati in partiti, sindacati e associazioni, prendano coscienza dei pericoli estremi per la convivenza civile che questo governo rappresenta. Occorre uscire dalle paludi dello scetticismo e dell'egoismo.

 

Convinte e convinti di questo, sottolineiamo inoltre che proprio l'attacco alla Scuola pubblica e' il più vile e, nei fatti, anticostituzionale. Avvilire la Scuola pubblica con riduzione drastica di finanziamenti, riduzione degli organici, classi sovraffollate, impossibilità di attuare interventi di recupero, attacco alla democrazia di base, significa avvilire il futuro, ovvero affidarlo alle forze del servilismo di chi vuole rendere ancora più marcata l'ingiustizia di genere, di classe e di provenienza geografica, significa avviarsi al declino della democrazia e al trionfo di forme di dominio che pensavamo fossero state sepolte con la sconfitta del regime mussoliniano.

 

E' il momento di riprendere la parola e di coniugarla all'azione sindacale o politica.

 

c.s.

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