Il grande disagio portato sulla linea Genova - La Spezia dall'incidente ferroviario della notte scorsa non è stato gestito a parere del Comitato Pendolari Liguria con la dovuta professionalità. Lo dice con la fermezza che gli è solita il presidente Carlo Palmieri: "Di fronte ad un incidente che ha comportato conseguenze per alcune persone noi non intendiamo fare una polemica sterile, ma la gestione di uno stato di emergenza è una cosa seria che non possiamo esimerci dall'analizzare".
Il tema sollevato non è nuovo: "Ancora una volta - dice Palmieri - è risultata carente l'informazione fornita all'utente. Alla stazione della Spezia centinaia di pendolari, con i treni in pesantissimo ritardo, sono stati tenuti all'oscuro della reale situazione: nessuna notizia certa intorno alle possibilità di raggiungere le proprie destinazioni e in quali tempi".
Ma purtroppo non è tutto: "Alla stazione di Sestri Levante è stato annunciata la possibilità di una salire straordinaria su un treno in sosta normalmente interdetto alla salita dei viaggiatori (le carrozze sono riservate in vagone letto): ebbene, il personale di bordo si rifiutava di far salire la grande massa di lavoratori dimostrando una rigidità mentale davvero fastidiosa".
Com'è finita? "Alla fine un buon numero di pendolari sono riusciti a salire ed hanno raggiunto il capoluogo ligure senza ulteriori fermate e intoppi, ma molti, disorientati dall'atteggiamento contraddittorio di Trenitalia, hanno perso quell'occasione arrivando a Genova con un ritardo ancora molto più pesante o hanno dovuto rinunciare definitivamente alla giornata lavorativa".
Ma il Comitato Pendolari Liguria lamenta anche la completa assenza di un servizio alternativo. "In questi casi - continua Palmieri - si deve mettere a disposizione dell'utenza un adeguato servizio pullman, come avviene in altre regioni. Qui in Liguria, invece, e per l'ennesima volta, i diritti dei lavoratori sono stati del tutto ignorati. Non è possibile costringere una forza lavoro altamente qualificata, come quella notoriamente rappresentata dai pendolari, a ritardi di ore rispetto all'orario ordinario di lavoro".
Conclude Palmieri "Comunque, la stessa organizzazione su rotaia del traffico potrebbe essere meglio coordinata in caso di situazione critica, per esempio riducendo immediatamente, per soppressione, il numero dei treni, perché il traffico intasato di convogli porta alla situazione paradossale di allungare oltremodo i tempi di attesa per la necessaria gestione delle precedenze sul binario unico".
Palmieri, infine, porta gli auguri di pronta guarigione agli operai rimasti coinvolti nell'incidente ferroviario.