"E' imbarazzante come sul rispetto della vita umana dal concepimento ancora si debba tentare di difendere una verità oggettiva, quale la personalità del concepito, apprezzabile nella fisionomia già con una semplice ecografia ginecologica. Il richiamo odierno di Bendetto XVI a "non abrogare le leggi che tutelano la sacralità della vita dall'azione politica" non è infondato ma anzi adeguato e appropriato allo stato di emergenza in cui versa la condizione di abbandono della donna di fronte ad una maternità disagiata.
Basti pensare che non solo in alcuni Paesi ma anche già in Italia diversi enti pubblici, gli stessi consultori pubblici delle ASl fingono che non esista una reale legge che promuova la tutela sociale della maternità. Il diritto naturale del concepito che dovrebbe essere salvaguardato anche secondo il dettame della legge 40 sulla fecondazione assistita viene ogni giorno disatteso quando le istituzioni non operano per tentare di rimuovere le cause che spingono una donna ad abortire.
Anzi, salgono alla ribalta delle cronache italiane casi clamorosi di certificati di interruzione di gravidanza che vengono rilasciati, per via urgente, senza un colloquio approfondito con la donna e senza neppure una visita ginecologica che ne attesti la gravidanza in atto, come accaduto ad un consultorio familiare dell'ASL savonese.
Quando lo Stato si farà carico di promuovere la vita umana dal concepimento, con capitoli di spesa dedicati in finanziaria, abbandonando i vecchi ideologismi oramai trapassati e superati? I Centri di Aiuto alla Vita italiani, nell'attesa, continueranno a supplire le Istituzioni nel sostegno alle donne di fronte ad una maternità disagiata o inattesa". Lo dichiara Eraldo Ciangherotti, presidente di Federvita Liguria.