Venerdì 31 luglio, a Loano, sarà di scena Fabrizio De André. La chiusura della quinta edizione del Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana sarà affidata alla produzione-evento "Storie di Faber - tradizione e folclore nella musica di De André".
Nell'Arena Estiva Giardino del Principe, a partire dalle ore 21.30, Carlo Aonzo e Mandolin Cocktail, Nando Citarella e i Tamburi del Vesuvio, La Macina, Lou Dalfin, Davide Van De Sfroos, Peppe Voltarelli si ritroveranno, per rileggere alcune pagine dell'opera dell'artista genovese, sottolineandone i riferimenti alle radici.
"Chi meglio di Faber," spiega John Vignola "poteva incarnare la tensione verso la ricerca, addirittura verso l'innovazione, che caratterizzano alcune delle migliori esperienze legate alla musica popolare? I suoi album hanno spesso rappresentato questa tensione, dimostrando che il rapporto fra nuovo e antico è proficuo solo quando è di intreccio e non di contrasto.
Gli artisti coinvolti nella produzione interpreteranno non solo le canzoni più riconducibili alla sua Genova, quelle pescate da Creuza de ma o da Le nuvole, ma pure le ballate degli inizi, il tentativo di coniugare rock e folk dei primi Ottanta, le storie prese da racconti orali e tradizioni remote. Ognuno dei musicisti coinvolti proporrà una rilettura, del tutto personale, in cui emergeranno le radici del genio di uno dei più grandi poeti del secolo scorso. Un personaggio attento a guardarsi alle spalle almeno quanto a procedere sulla sua ottima strada.
Sfileranno l'amore, la vita e la morte di Dolcenera (Nando Citarella) e Tre madri (La Macina), il pacifismo tragico e lirico de La guerra di Piero (Peppe Voltarelli), la rassegnazione dolente e ironica di Don Rafae' (Carlo Aonzo e Peppe Voltarelli), le storie con un mezzo sorriso de Il suonatore Jones (Lou Dalfin) e di Bocca di Rosa (La Macina, Lou Dalfin), e quelle tragiche de La ballata del Miche' (La Macina) e La canzone di Marinella (Nando Citarella). Vagheremo fra i vicoli de La Città vecchia (Lou Dalfin) e le vette dei Monti di Mola (Nando Citarella), fino al Fiume Sand Creek (Davide Van De Sfroos), oltre a contemplare, Da a me riva (Davide Van De Sfroos), altri sentimenti (Nuova gelosia, Carlo Aonzo e Mandolin Cocktail, Disamistade, Nando Citarella) e altri ritmi (Zirichiltaggia, Davide Van De Sfross, Megu Megùn). Un divagare rapsodico, certo, ma che vuole in questo modo assecondare le affluenze dalla tradizione che hanno caratterizzato costantemente l'opera di Fabrizio De André."
Il Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana è organizzato dall'Associazione Compagnia dei Curiosi in collaborazione con l'Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Loano, con il contributo dell'Assessorato allo Spettacolo della Regione Liguria e dell'Assessorato al Turismo e alla Cultura della Provincia di Savona e con patrocinio dell'Agenzia Regionale di Promozione Turistica InLiguria e dell'ANCI.
Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana � quinta edizione
organizzazione: Compagnia dei Curiosi - Assessorato Turismo e Cultura del Comune di Loano
direzione artistica: John Vignola
CARLO AONZO E MANDOLIN COCKTAIL
Carlo Aonzo, diplomato in mandolino con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio di Padova, ha collaborato come solista con numerose istituzioni musicali italiane e straniere, come la Filarmonica del Teatro alla Scala e i Pomeriggi Musicali di Milano, l'Orchestra del Carlo Felice di Genova, l'Orchestra Sinfonica di Cannes, la Nashville Chamber Orchestra ecc..
Come fondatore e direttore dell'Orchestra a Pizzico Ligure ha suonato, tra le occasioni importanti, anche alla presenza di Papa Giovanni Paolo II.
Nel 1998 ha fondato il Festival Internazionale del Mandolino a Varazze; ha vinto, tra gli altri, il primo premio "Vivaldi" alla Vittorio Pitzianti National Mandolin Competition di Venezia, e il primo premio alla Walnut Valley National Mandolin Contest, Winfield, Kansas.
Ha all'attivo numerose incisioni discografiche, tra cui l'integrale delle composizioni per mandolino di Nicolò Paganini, eseguite per la prima volta con il "mandolino genovese", i concerti di Vivaldi per mandolino e orchestra, alcuni dischi per più strumenti, tra cui si segnala "Serenata" con Beppe Gambetta.
Ha registrato, per l'americana Mel Bay, un concerto-dvd sulla storia del repertorio per mandolino ("Carlo Aonzo: Classical Mandolin Virtuoso"). Come ricercatore ha collaborato anche con il New Grove Dictionary of music and Musicians (il riferimento per ogni musicologo), nonché per le edizioni musicali della casa Bèerben. A livello didattico tiene un corso annuale a partecipazione internazionale a New York ed è docente di mandolino al Polo Musicale Savonese.
Musicista di fama internazionale, nel progetto Mandolin Cocktail Carlo Aonzo si toglie il frac del concertista classico e indossa gli abiti dell'emigrante musicale, portando al grande pubblico i suoni che ha raccolto nel corso delle sue esplorazioni tra le note del mondo: dalle sonorità zigane alla tarantella, dal ragtime alla mazurca, dalla serenata al blues.
La formazione è composta da: Carlo Aonzo (mandolino), Renzo Luise (chitarra swing), Loris Lombardo (percussioni), Dino Cerruti (contrabbasso), Elena Buttiero (arpa celtica)
NANDO CITARELLA E I TAMBURI DEL VESUVIO
Musicista, attore, cantante e studioso delle tradizioni popolari, teatrali e coreutico-musicali mediterranee, ha studiato e collaborato con importanti artisti come Eduardo De Filippo, Dario Fo, Linsday Kemp, Roberto De Simone e Ugo Gregoretti.
Dal '79 ha iniziato a collaborare con la compagnia M.T.M. di Lydia Biondi insieme a Giuseppe Cederna, Memo Dini (entrambi premio oscar con Mediterraneo di Salvatores), con Luciano Brogi, Roberto Della Casa, Nicola De Feo e Daniela Giordano tenendo spettacoli in Italia e all'estero. Dall'87 studia e si perfeziona con il M° Maria Rohrmann.
E' vincitore nell'81 del premio della Critica Discografica.
Nel mese di giugno 2003 viene nominato socio onorario dell'Albo degli Scrittori e degli Artisti Italiani ed Europei per la Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO per l'opera svolta nel campo della ricerca sulla Musica Tradizionale e sul Teatro popolare del Sud-Italia.
E' protagonista di Opere buffe, Commedie musicali e Concerti in Italia ed all'estero ed ha partecipato, nelle vesti di cantante lirico e barocco, ad alcuni films con la regia di Mario Monicelli, Luigi Magni, Cristina Comencini e Franco Zeffirelli.
Dal 1986 collabora con la Rai sia in radio che in video partecipando a trasmissioni settimanali. Nel '96 ha cantato in occasione della giornata mondiale della gioventù per il Santo Padre Giovanni Paolo II° in Vaticano.
Ha interpretato il ruolo di "Nino il giornalaio" nell'Opera Romanza di Sergio Rendine al Teatro dell'Opera di Roma.
Ha interpretato da solista, con Lucilla Galeazzi, Milva, Maria Rosaria Omaggio, Mariano Rigillo, Enzo Gragnaniello e Stefano Di Battista, la Passio et Resurrectio di Sergio Rendine trasmessa in Mondovisione per la chiusura del Giubileo 2000.
Dal 1997 collabora con il M° Luciano Bellini con il quale ha scritto una farsa mediterranea che ha debuttato in prima mondiale assoluta per l'Accademia di Santa Cecilia nel 1999, nella rassegna di musica per ragazzi al teatro Quirino di Roma.
Dall'87 è direttore artistico della Compagnia "LA PARANZA" da lui fondata insieme a un gruppo di esperti sulle tradizioni popolari e con i quali partecipa a molti lavori musico-teatrali e danzati collaborando con diverse compagnie. Con "LA PARANZA" ha poi prodotto opere quali: La Cantata Streveza, Briganti, Malmantile e Ionica con testi di Tonino Guerra. Ha inciso dischi sia da solo che in gruppo da Dindirinella all'ultimo 10&25 con i Tamburi del Vesuvio.
Dal 1990 è docente presso l'I.s.f.o.m. (Ist di formaz. per operatori musicoterapisti) di Napoli diretto dal Dott. G. Di Franco dove insegna Musica Folclore e Movimento nella ritualità popolare del centro-sud Italia e nel mediterraneo.
La formazione è composta da: Nando Citarella (Voce, Marranzano, Tammorra, Chitarra Battente), Gabriella Aiello (Voce, Duff, Canto Armonico), Riccardo Medile (Chitarra, Laud Spagnolo, Oud), Salvatore Zambataro (Fisarmonica, Clarinetto), Ennio D'Alessandro (Clarinetto, Duduk, Ciaramella), Mauro De Vita (Fagotto), Carlo "Olaf" Cossu (Violini, Digeridoo, Canto Armonico), Gabriele Gagliarini (Cajon Darbukka, Duff, Djembe, Effetti).
LOU DALFIN
Fondato da Sergio Berardo, il gruppo dei Lou Dalfin nasce nel 1982 con l'obiettivo di rivisitare la musica tradizionale occitana. Una "line-up" acustica (ghironda, fisarmoniche, violino, plettri, clarinetto, flauti) e un repertorio di brani storici e popolari � sia strumentali che vocali - caratterizzano il percorso artistico della formazione originaria, che produce due LP: "En franso i ero de grando guero" nel 1982 e "L'aze d'alegre" nel 1984. Nel 1985 il gruppo si scioglie per lasciare spazio ad altri progetti musicali: L'Arp, La Ciapa Rusa e Lou Nouvè de l'Argentiera tra i più noti.
Nel 1990 rinasce i progetto Lou Dalfin: Sergio riunisce attorno a sé musicisti delle più diverse estrazioni musicali - folk, jazz e rock - e accanto agli strumenti più tipici della tradizione - vioulo, pivo, armoni a semitoun, pinfre, arebebo, viouloun, ecc. � inserisce basso, batteria, chitarra e tastiere. E' il nuovo suono dei Lou Dalfin. Un'ideale e un fine esplicito ne indicano la direzione: rendere la tradizione occitana fruibile dal maggior numero di persone possibili. Ed è così che ai concerti nelle Vallate Occitane del Piemonte si affiancano le performance dal vivo nel resto d'Italia e all'estero, soprattutto nell'Occitania francese. Nel contempo i Lou Dalfin partecipano al "Mercat de musica viva" di Vic vicino a Barcellona nel 1993, ad "Arezzo Wave" nel 1994, e al "Printemps De Bourges" di Cher in Francia nel 1995. Nel luglio 2002 sono a "Saint Chartier", tempio della musica tradizionale europea. Dopo l'uscita in giugno del disco "L'òste del Diau", il gruppo svolge un'affollatissima tournée estiva che lo porta ad esibirsi in tutta Italia e Francia e a partecipare al festival musicale di Rai Due "Follia Rotolante". A coronare l'ottimo successo di critica e pubblico nel mese di ottobre 2004 arriva il riconoscimento forse più importante dell'intera storia di Lou Dalfin: il Premio Tenco per il miglior album in dialetto, quel premio che è stato assegnato per la prima volta a Fabrizio De André con "Creuza de ma". Nel 2006 la band intraprende una lunghissima tournée che tocca i più importanti festival di musica world in Europa. Dieci i dischi incisi, l'ultimo, nel 2007, "I Virasolelhs", prodotto da Musicalista e distribuito da Self, che è servito anche a festeggiare i 25 anni di attività del gruppo. Nel 2008 il gruppo ha aperto il suo studio ai Feel Good productions per rivisitare in chiave dancefloor alcuni dei suoi più recenti brani. Nel frattempo, durante la primavera 2008, I Virasolelhs è uscito nei negozi di tutto il mondo.
Con innumerevoli collaborazioni e più di 1000 concerti alle spalle il gruppo vive oggi la sua piena maturità artistica: la raggiunta alchimia tra gli strumenti più arcaici della tradizione d'OC e i suoni moderni si esprime attraverso un linguaggio musicale travolgente, personale e rispettoso del proprio nobile passato, in cui convivono melodie millenarie, riff di chitarre, echi di canzone d'autore, rap e ragga
La formazione è composta da: Sergio Berardo (voce, ghironda, organetto, flauti), Ricky Serra (batteria), Dino Tron (fisarmonica, organetto, cornamusa), Enrico Gosmar (chitarra), Daniele Giordano (basso), Mario Poletti (mandolino, bouzouki, banjo), Diego Vasserot (tromba), Valeria Benigni (voce).
LA MACINA
Una quarantennale attività, la pubblicazione di ben quattordici dischi e del volume "Cultura popolare Marchigiana" di Gastone Pietrucci - la più ampia ed organica raccolta di canti e tradizioni popolari che vantino le Marche - fanno del Gruppo di Ricerca e Canto Popolare La Macina l'autorevole portavoce di quello che è il ricchissimo patrimonio della tradizione e della cultura orale marchigiana.
Fondato nel 1968 da Gastone Pietrucci, etnomusicologo e ricercatore sul campo, la Macina è un collettivo di indagine etnomusicologica che tiene al proprio rigore sia nel senso della ricerca che in quello dell'esecuzione. E' una delle più significative espressioni di ricerca e di canto popolare delle Marche, una delle formazioni più importanti, qualificate e rigorose di tutto il panorama folk internazionale.
La formazione è riuscita ad attingere linfa dalle più profonde radici della terra Marchigiana, facendo proprie le modalità ed i riti della civiltà contadina. La ricerca è rivolta al recupero dei vecchi canti in cui si ritrovano il sapore del lavoro quotidiano, l'autenticità dei momenti gioiosi ed il dolore composto dei momenti più amari. Fedele all'esecuzione la formazione si attiene, nell'uso degli strumenti e della voce, alle modalità espressive delle loro origini. Da ciò deriva una inevitabile carica emotiva che, intatta, investe il pubblico recuperandolo ad un momento corale "vivo".
Gastone Pietrucci insieme a La Macina, ha fondato nel 1988 il Centro Tradizioni Popolari (con sede a Polverigi), di cui è direttore Scientifico, struttura che opera non solo come centro di conservazione, ma soprattutto come agente di promozione e studio della musica e delle tradizioni popolari.
La formazione è composta da: Gastone Pietrucci, voce, Adriano Taborro, chitarra, mandolino, voce, Marco Gigli, chitarra, cembalo, voce, Riccardo Andrenacci, batteria, percussioni, Roberto Picchio, fisarmonica, voce.
DAVIDE VAN DE SFROOS
Davide Bernasconi, in arte Davide Van De Sfroos, è cresciuto a Mezzegra, nel "cuore" del lago di Como. Quasi tutte le sue canzoni fanno capo al lago, al suo spirito profondo, ai suoi lati sporchi e puliti, alle sue luci ad alle ombre, ruotando attraverso tutti i paesi rivieraschi� senza mai però perdere d'occhio la Città. La maggior parte dei testi è pensata, scritta e cantata in dialetto tremezzino (o laghée): una lingua più che un dialetto, resa ancor più realistica e forte da storie (e personaggi - spessissimo dei veri outsider) che, anche se scomode, sono assolutamente poetiche. Il suo percorso musicale parte da lontano, ma è con l'uscita del cd "Manicomi" (1995) che avviene la consacrazione a livello provinciale. All'inizio del 1997 dà alle stampe � per le edizoni Edlin - il libro di poesie "Perdonato dalle lucertole". Di seguito riapproda anche sulle scene musicali dove si ripresenta in veste solista (voce e chitarra). Nel 1999 realizza il cd "Breva & Tivan", un'opera matura e qualitativamente elevata. Sempre nel 1999 gli viene assegnato, a Sanremo, il Premio Tenco, in qualità di "Miglior autore emergente". Quasi contemporaneamente viene pubblicato il mini-cd, "Per una poma", una mini-opera in tre canzoni, in cui vengono affrontati in tono scanzonato altrettanti temi biblici, la vicenda di Adamo ed Eva, quella di Caino e Abele e il Diluvio Universale. Nel 2000 viene riportato alla luce un progetto da tempo dimenticato nei cassetti, il "Capitan Slaff": una favola ambientata in un tempo mitico sul lago. Nell'ottobre del 2001 pubblica, dal titolo, significativo, "�E Semm partii". L'album entra subito in classifica e registra un successo clamoroso infatti, dopo aver venduto 50.000 copie (disco d'oro), nell' ottobre 2002, riceve la Targa Tenco 2002 come migliore album in dialetto. Nel gennaio del 2003, esce "Laiv", come preannuncia la "storpiatura inglese", un disco quasi interamente registrato dal vivo. Un doppio Cd con 24 brani, tra cui 2 inediti che Davide propone spesso dal vivo e 2 inediti registrati in studio appositamente per questo nuovo disco. L'album sancisce l'esplosione di Davide Van De Sfroos a livello nazionale, vendendo 35.000 copie in quasi tre settimane di vendita. Anno "importante ed appassionante" il 2005. Il 25 febbraio esce "Akuaduulza" , album di inediti (quattordici brani), che registra un ampio consenso di pubblico e critica, raggiungendo l'ennesimo successo di vendite. L'"Akuaduulza Tour" fa tappa nei più importanti Festival d'Europa tra i quali "Pistoia Blues", "Folkest", "Rapperswille Jazz & Blues Fest", "La Notte della Taranta". Numerosi i concerti in Europa come Madrid, Bruxelles, Berlino, Slovenia e Croazia. Il 3 settembre, su Rai2 va in onda "Nashville � provincia di Como". Il 23 novembre debutta in libreria "Il mio nome è Herbert Fanucci" (edito Bompiani), un romanzo "on the road" cui la Tremezzina e il Centro lago fanno da scenografia, che in poco meno di un mese vende 20 mila copie. Di prestigio infine � nella prima metà del 2006 � l'esibizione al prestigioso "French Quarter Festival" di New Orleans. Il resto del 2006 Davide lo trascorre in giro per i palchi di tutto il paese. L'8 febbraio 2008 esce "PICA!", il nuovo album di Davide Van De Sfroos (Tarantanius/Venus). "Pica!", che in dialetto laghèe significa "picchia", rappresenta il suono, la parola e l'invocazione che accompagnava i minatori di Frontale (frazione di Sondalo, comune dell'Alta Valtellina) durante il lavoro. A tre anni di distanza da "Akuaduulza", il cantautore lombardo pubblica un nuovo album composto da 15 brani, 3 dei quali con testo in italiano e ritornello in dialetto laghée. Ad una settimana dalla pubblicazione, "PICA!" conquista uno storico quarto posto nella classifica ufficiale Fimi/Nielsen degli album più venduti in Italia. Il 19 aprile 2008 Davide Van De Sfroos è in concerto, per la prima volta nella sua carriera, nella prestigiosa arena del DatchForum di Assago-Milano: il risultato è un clamoroso SOLD-OUT con 12.000 spettatori !!! E' l'anteprima di un intenso tour estivo, che porta l'artista nei maggiori festival e piazze del Paese. A ottobre giunge per "Pica!" il più prestigioso riconoscimento della critica: la Targa Tenco 2008 come "miglior album in dialetto" (per la seconda volta !). A febbraio 2009 parte il fortunato "PICA! Tour Teatrale" che tocca le principali città italiane (tra le altre Milano, Genova, Firenze, Bologna, Torino, Verona, Como) e si conclude all'Auditorium Parco della Musica di Roma. A maggio 2009 esce con il Corriere della Sera nelle edicole "40 Pass", il cofanetto che raccoglie la strepitosa produzione del cantautore laghèe: 4 cd con 2 brani inediti e 38 successi nei nuovi arrangiamenti del tour teatrale "Pica!" e delle "RSI Sessions" di Lugano e, in prima assoluta, 2 dvd con il concerto del Datch Forum dell'aprile 2008.
La formazione è composta da: Davide Van De Sfroos voce, chitarra, Angapiemage Persico, violino, cori, Francesco Piu, chitarre, Michele Papadia, piano, hammond, Paolo Legramandi, basso, cori, Silvio Centamore, batteria.
PEPPE VOLTARELLI
Peppe Voltarelli, per quindici anni, è il frontman de Il Parto delle Nuvole Pesanti. Con questa band realizza sette dischi che contribuiscono al rinnovamento della musica rock italiana degli anni '90 e partecipa a importanti eventi e rassegne, come il concerto del Primo Maggio a Piazza San Giovanni / Roma, il Premio Tenco, il Premio Ciampi, il Premio Salvo Randone.
Collabora con i musicisti Teresa De Sio, Claudio Lolli, Davide Van de Sfroos, Roy Paci, Carlo Muratori, Ettore Castagna, Antonello Ricci, Amy Denio, Giancarlo Onorato.
A gennaio 2006 esce dal gruppo Il Parto delle Nuvole Pesanti per intraprendere la carriera solista.
Come primo progetto, realizza, e porta in scena (estate 2006), un recital sulla vita di Domenico Modugno dal titolo "Voleva Fare l'Artista".
L'esordio discografico (maggio 2007-KomArt Label/VENUS) da solista è "Distratto Ma Però". Il cd (che vanta la presenza di molti special guests come Sergio Cammariere, Roy Paci, Pau dei Negrita, Finaz della Bandabardo', Giancarlo Cauteruccio) colleziona un pugno di canzoni che mettono insieme diversi mondi ispirativi: la ricerca etnica, la vocazione cantautorale, la predisposizione alla canzone..
Il primo disco di Peppe Voltarelli entra nella rosa dei finalisti per la targa Opere Prime nell'edizione 2007 del premio Tenco. All'interno della prestigiosa manifestazione, l'artista si esibisce dando il via al tour 2007/ 2008: Peppe Voltarelli (chitarra e voce), in duo con Antonello Messina (piano e fisarmonica), rilegge in chiave acustica tutte le tracce di "Distratto ma Però". Dallo stesso album, viene estratto un nuovo singolo, "Turismo in Quantità", in rotazione radiofonica dal 19 marzo 2008; il brano è accompagnato, per i canali musicali nazionali, dal relativo video firmato da Giuseppe Gagliardi e prodotto da Orsa S.a.s.
Intanto la giuria del premio Sergio Endrigo � edizione 2008, segnala Peppe Voltarelli trai i sei finalisti.
Nel maggio 2008 arriva sul mercato "Riddim a Sud", il progetto di Teresa De Sio che vede la partecipazione di Peppe Voltarelli accanto a nomi di rilievo dall'attuale scena folk � rock italiana (tra gli altri, Roy Paci, Agricantus, Raiz, Mau Mau, Ginevra Di Marco, Ambrogio Sparagna, Après La Classe�).
L'estate 2008 fa vibrare di nuova elettricità i solchi di "Distratto Ma Però": il concerto schiera una band di forte impatto. Il cantastorie della modernità torna in strada.
A Marzo 2009 pubblica un disco dal vivo dal titolo " Duisburg Praga Nantes IL BOOTLEG LIVE".
Sempre nel 2009, partecipa al concertone del 1 maggio in piazza San Giovanni a Roma, caratterizzando la sua esibizione con un appello a favore del romanziere Saverio Strati per il quale è stata chiesta l'applicazione della legge Bacchelli