Attualità - 28 novembre 2008, 14:32

Cairo: il piano Ferrania al vaglio del ministro Scajola

Cairo: il piano Ferrania al vaglio del ministro Scajola

E' stata convocata a Roma per giovedì 4 dicembre, al Ministero dello Sviluppo Economico, una riunione della segreteria tecnica che segue l'evoluzione dell'Accordo di programma per Ferrania. In quella sede verrà preso in esame il piano industriale recentemente presentato dal gruppo Messina, con l'obiettivo di accelerare l'approvazione e la realizzazione delle iniziative previste dalla proprietà dell'azienda valbormidese.

E' quanto ha comunicato ai sindacati il prefetto di Savona, Nicoletta Frediani, che nei giorni scorsi era stata invitata ad intervenire per ridare impulso ad iniziative ministeriali, compresa la richiesta di un incontro a livello politico. I sindacati intendono chiarire se, per il Governo, il piano Messina rappresenti in modo compiuto il quadro delle iniziative industriali da attuare nel quadro dell'Accordo. "Se è così – dice il segretario dei chimici Cgil, Fulvio Berruti -, dobbiamo dire addio al progetto laminatoio e trarne le conseguenze. C'è bisogno di chiarezza, perché abbiamo di fronte ancora alcuni anni tutelati dalla cassa integrazione e dovremo utilizzare questo tempo per trovare una soluzione per i 170 lavoratori che resterebbero senza prospettiva".

L'incontro a livello tecnico precederà l'incontro politico che, comunque, il prefetto conta di poter fissare prima delle festività di fine anno. Il quadro è tuttavia complicato dalla mancanza di una reale unità di azione anche in sede locale. Il piano Messina prevede, infatti, oltre ai forti investimenti sul fotovoltaico, anche la realizzazione di una centrale termoelettrica a biomasse vegetali da 10 megawatt. Una potenza che il Comune di Cairo Montenotte non intende accettare, confermando invece di essere favorevole ad una "taglia" ridotta (4 Mw), come da progetto già approvato dalla Regione Liguria. Sullo sfondo resta, poi, un interrogativo fondamentale: tutte le iniziative previste dal piano industriale del gruppo Messina occupano solo il 15 per cento delle aree di Ferrania Technologies. Non è immaginabile non prevedere il riutilizzo del restante 85 per cento, vale a dire circa 400 mila metri quadrati di superficie attrezzata, anche perché sono confermati gli interventi infrastrutturali relativi ai nuovi svincoli stradali e ferroviari. Preoccupazioni che sono state espresse dai sindacati anche a Mario Spanu, il commissario prefettizio che da una decina di giorni è alla guida dell'Amministrazione Provinciale.

s.e.

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