- 07 marzo 2008, 11:30

Finale: apre il Mombrino, ristorante letterario

Apre a Finale Ligure un nuovo ristorante. E' situato in vico Cosmelli 9, un breve caruggio che collega via Barrili con via San Pietro, a due passi dal cuore di Finalmarina, ovvero piazza Vittorio Emanuele II. Si chiama <Mombrino> e nell'immaginario popolare tutti a Finale, specie chi ha superato gli <anta>, penseranno allo scoglio che si alzava maestoso sull'omonima spiaggetta, piccola e romantica, a poca distanza dal promontorio della Caprazoppa. Da anni la spiaggetta e lo scoglio non ci sono più. Cancellati dai lavori per realizzare la viariante e rendere più sicuro il transito dei veicoli sulla via Aurelia dopo l'ennesima caduta massi dal sovrastante costone di roccia. Ma il ristorante <Mombrino> si ispira anche, e soprattutto, a una leggendaria storia d'amore, forse realmente accaduta, quando Finale era un paesino di pescatori. E questa storia ha ispirato Anton Giulio Barrili, nato a Savona (14 dicembre 1836) e morto a Carcare (14 agosto 1908), ma legatissimo a Finale perché la mamma apparteneva alla storica famiglia dei Pertica. Nel romanzo, scritto attingendo dagli archivi dei Pertica, Barrili traccia uno spaccato di vita finalese alle soglie del Settecento. Protagonista è l'umile pescatore Giovannino, detto <Mombrino>, che fa di tutto per conquistare la sua dolcissima Anna.

E', dunque, un ristorante <letterario>. Si accede al locale attraversando l'incipit del libro. Il testo riprodotto sulle trasparenti pareti di un cubo di cristallo catapulta il visitatore nell'atmosfera dell'epoca, con le stanze, raccolte e intime,caratterizzate in modi diversi. Viene evocata la barca, il navigare sotto le stelle, il fondo del mare, la casa del pescatore. Sulla bussola d'ingresso c'è scritto:

<I>Lo scoglio del Mombrino è un masso di color ferrigno,

alto da otto a dieci metri sul mare,

foggiato a punta di mandorla nella sua vetta più alta,

perché veramente ne ha due,

come il classico Parnaso;

e la vetta più innanzi sull'acqua

si leva circa cento metri lontano dal fianco orientale

della Capra Zoppa.

vi si presenta come una penisola in miniatura,

e vi permette di andarci via terra, senza bagnarvi, scavalcando il parapetto dell'Aurelia,

arrischiando il piede

su una cresta rocciosa a fil di rasoio

sotto i vostri occhi, tra lo scoglio

ed il dirupo del monte,

penetra un bel tratto di mare,

seminato qua e là di scogli minori,

ma dove l'acqua tinta di verde smeraldo prende anche nelle maggiori profondità

bei toni di turchino carico, su cui le creste di ogni onda si arricciano spumeggianti, con un candore lucido di cristallo spezzato.</I>

Si tratta di un piccolo ristorante (il pesce sarà sempre nel menù) pensato per gli amici, gestito da giovani, con simpatia. Impostato in modo elegante e spiritoso, ma con l'idea chiara che i prezzi devono essere familiari ed accessibili e le porzioni siano fatte come le farebbe una mamma solerte. I tavoli sono distribuiti nelle salette e nel giardino. Gli elementi per garantire la funzionalità del locale, oltre, ovviamente alla cucina, grande e tecnicamente ben organizzata, sono i bagni che sono spaziosi e brillano di pulizia, le salette con sedute comode, il comfort generale dovuto alla climatizzazione ed alla regolazione acustica. Il riferimento principale è il mare. Si può considerare il mare in molti modi. Il mare può essere visto dall'interno di un peschereccio o di un barca a vela. Nel mare si può pensare di starci dentro, negli abissi, oppure si possono scrutare i segreti della vita di un pescatore, entrando nella sua casa

 

 

 

 

 

Venerdì prossimo i titolari saranno lieti di fare un brindisi tra le 16 e le 20.

 

 

 

 

r.c.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU