Ferrania affronta la settimana delle scelte decisive. Giovedì prossimo il Tar Liguria si pronuncerà nel merito sul ricorso degli indiani di Zoom Developers contro l'aggiudicazione della società alla cordata dei "genovesi". Se il ricorso sarà ritenuto meritevole di accoglimento, l'aggiudicazione - decisa dai commissari della Prodi bis e dal ministero delle Attività Produttive - sarà ritenuta nulla e per Ferrania, che si troverebbe ricacciata in uno stato di incertezza aggravato dalla mancanza di sostegni bancari, si aprirebbero scenari di fallimento ravvicinato. A quel punto l'estrema contromisura sarebbe quella di convincere gli attuali pretendenti a mantenere in piedi le loro offerte anche di fronte ai giudici del Tribunale fallimentare. Un'impresa che avrebbe già il sapore del miracolo. Se il ricorso di Zoom Developers fosse respinto, al contrario, sarebbe possibile giungere al "closing", ovvero alla definizione della vendita, entro la data fissata a Palazzo Chigi: fine maggio, inizio giugno. Dalla decisione che sarà assunta dai giudici amministrativi dipende anche l'atteggiamento delle banche. Se l'iter di cessione potrà proseguire è possibile che Carige - Carisa riaprano i rubinetti del credito.
Il consiglio di amministrazione di Carisa, riunito venerdì alla presenza del presidente della capogruppo Carige, Giovanni Berneschi, si è limitato ad esaminare i conti del primo trimestre 2005, senza affrontare il "caso Ferrania". Appare evidente che tutti attendano, quale primo atto, la soluzione del nodo giudiziario.