Se nelle scorse ore era arrivata l'ufficialità della data di sabato 26 aprile, primo giorno dei cosiddetti "Novendiali", per la celebrazione dei funerali di Papa Francesco, alle ore 10 sul sagrato della Basilica di San Pietro a Roma, stamani il Consiglio dei Ministri ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale, a cominciare da quest'oggi 22 aprile, in suffragio del Pontefice scomparso nella giornata di ieri.
Secondo la circolare che regola questo tipo di situazione, come riporta l'agenzia Adn Kronos, le bandiere degli edifici pubblici sono poste a mezz'asta secondo le indicazioni della presidenza del consiglio dei ministri, ferma la disciplina delle bandiere militari. Il ministero degli Affari Esteri fornisce istruzioni ai titolari delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane e può chiedere ai rappresentanti diplomatici e consolari stranieri accreditati presso lo Stato italiano l'esposizione delle bandiere a mezz'asta.
Nel periodo di lutto le autorità pubbliche si astengono da impegni sociali, fatta eccezione per le manifestazioni di beneficenza. La giornata di lutto nazionale non è riconosciuta come giorno non lavorativo, quindi, non comporta automaticamente la chiusura di scuole, uffici e autorità. Può essere però deciso di osservare un minuto di silenzio in segno di raccoglimento.
Il lutto nazionale, va ricordato, viene proclamato nel caso della scomparsa di personalità di altissimo rilievo e di eventi drammatici che colpiscono profondamente il Paese.
In questo caso il lutto si concluderà nel giorno di sabato 26 aprile compreso quindi, quello delle esequie che saranno presiedute dal cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio. Al termine della celebrazione eucaristica avranno luogo l’Ultima commendatio e la Valedictio. Di seguito il feretro del Romano Pontefice sarà portato nella Basilica di San Pietro (dove giungerà peraltro domani 23 aprile, alle ore 9, col rituale della "traslazione") e da lì nella Basilica di Santa Maria Maggiore per la tumulazione, come espressamente indicato dal testamento di Bergoglio, in una tomba fatta di pietra proveniente dalla Liguria.