Un protocollo d’Intesa tra la Provincia di Savona, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Fondazione SLALA con lo scopo di garantire la continuità operativa ed il corretto funzionamento dell'azienda.
Al centro il futuro delle Funivie che attendono di essere rilanciate dopo le criticità che si sono verificate negli ultimi anni.
La partita dell'impianto funiviario tra Savona e San Giuseppe di Cairo non riguarda solo la ricostruzione del sistema di trasporto via fune, interrotto con il crollo di due piloni a causa di una frana che si verificata tra il 23 e 24 novembre del 2019, ma anche la gestione della manutenzione dell’impianto dei vagonetti, fermo da cinque anni, e di tutto il contesto, compresa un'area di 12 ettari in parte occupata dallo stoccaggio del carbone. Con il futuro dei lavoratori in bilico da tanto, troppo tempo.
"Negli ultimi anni, l’infrastruttura ha suscitato un rinnovato interesse, alimentato dal contributo sinergico di soggetti pubblici e privati operanti a livello locale, nonché dal sostegno delle istituzioni politiche e amministrative, nell’ambito di una visione di sviluppo più ampia di gestione delle rinfuse, che comprende il porto, il trasporto su fune e ferrovia, nonché i parchi di stoccaggio retroportuali, con importanti ricadute positive, sia in termini di crescita economica e occupazionale, sia sul piano della sostenibilità ambientale - viene spiegato dalla Provincia - al fine di garantire la continuità operativa ed il corretto funzionamento del compendio aziendale Gestione Funivie Savona - S. Giuseppe, la Provincia di Savona ha avviato un dialogo con la Struttura Commissariale del medesimo (il commissario è il presidente della Regione Marco Bucci, sub commissario l'assessore regionale Paolo Ripamonti. ndr), con l’intento di predisporre uno studio dettagliato che permetta di individuare e, conseguentemente valutare le modalità più idonee per un eventuale ripristino della piena funzionalità tecnica di detta funivia, valutare la possibile attivazione della modalità ferroviaria bidirezionale porto e retroporto e ottimizzare l’utilizzo dei parchi di stoccaggio anche in relazione al mercato delle merci e delle rinfuse, considerando tale intervento come parte integrante del futuro piano industriale volto al rilancio dell’infrastruttura, alla valutazione rispetto a nuovi insediamenti per la lavorazione delle merci e alla possibilità di creare un area doganale sulle aree di proprietà ministeriale; grazie all'esperienza maturata nei settori della ricerca e della formazione, la Fondazione SLALA è stata individuata come il soggetto di natura pubblicistica in grado di sviluppare iniziative mirate alla valorizzazione sinergica delle strutture industriali e del settore terziario, nonché delle infrastrutture per il trasporto e la movimentazione delle persone e delle merci, sia esistenti che da realizzare, con particolare attenzione alla rete ferroviaria, ai relativi centri di smistamento ed a una efficiente connessione tra realtà portuali, le aree del basso Piemonte e dell’area di Alessandria quali retroporto naturale per gli scali liguri".
La Provincia di Savona, la gestione delle Funivie e la Fondazione SLALA "intendono quindi instaurare una futura attività di collaborazione per lo svolgimento di programmi di interesse comune e per regolamentare gli aspetti generali delle attività da svolgere in maniera coordinata, in relazione ad ambiti di interesse condiviso".
Il Mit si adopererà per consentire la corretta valutazione degli interventi necessari al recupero della piena funzionalità tecnica degli impianti di trasporto a fune e stimolare la crescita della modalità ferro.
La Fondazione SLALA si impegnerà a condurre uno studio approfondito necessario a dare un concreto seguito e risoluzione alle tematiche di comune interesse con attenzione all'analisi relativa al ripristino della piena funzionalità tecnica della rete funiviaria; un'analisi sulle potenzialità di attivazione della modalità ferroviaria bidirezionale porto e retroporto; un'analisi sull’utilizzo dei parchi di stoccaggio anche in relazione al mercato delle merci e delle rinfuse; un'analisi rispetto a nuovi insediamenti per la lavorazione delle merci; un'analisi sulla possibilità di creare un’area doganale sulle aree di proprietà di Gestione Funivie; un'analisi delle opportunità di mercato rispetto alla movimentazione delle merci su ferro; un'analisi del tessuto imprenditoriale rispetto al potenziale logistico delle aree; un'analisi per lo sfruttamento del Parco Ferroviario ed eventuale proposta funzionale su dimensioni depositi e relativa viabilità dei mezzi; un'analisi rispetto alle potenzialità dell’Area di Crisi Complessa; un'analisi rispetto alla situazione infrastrutturale della Val Bormida e relative opportunità di implementamento.
La Provincia di Savona garantirà che le iniziative indicate nel protocollo d’intesa si svolgano nella maniera più efficace ed efficiente possibile e si impegna ad attivare un tavolo tecnico nella sede provinciale per vigilare e facilitare l’attuazione dei programmi di intervento indicati e dei progetti.
Il Protocollo d’intesa ha una durata di cinque anni, a decorrere dalla data di sottoscrizione dello stesso, con la possibilità di proroga per ulteriori periodi della stessa durata. Tutte le spese per l’attuazione del protocollo saranno a carico dell’ente gestore.
Proprio nella giornata di ieri è stato svolto un sopralluogo da parte dei consiglieri regionali savonesi di maggioranza e opposizione insieme al sub commissario Ripamonti.