Il turismo savonese affronta una Pasqua dal doppio volto: se da un lato gli hotel tradizionali lamentano un improvviso calo delle prenotazioni, dall’altro agriturismi e strutture legate al turismo verde sorridono grazie a un interesse crescente.
“Eravamo partiti molto bene – spiega Stefania Piccardo, presidente dell’Unione Provinciale Albergatori di Savona –. Un mese fa sembrava si andasse verso un boom di presenze. Ma nell’ultima settimana abbiamo registrato un calo importante. Ancora tante le camere vuote e disponibilità”.
A pesare sono soprattutto l’incertezza meteo, tipica della primavera, ma anche i rincari, le tensioni internazionali e le difficoltà infrastrutturali, che continuano a penalizzare il ponente ligure.
Fortunatamente, il calendario offre una chance: tre lunghi weekend consecutivi (Pasqua, 25 aprile e 1° maggio) potrebbero rianimare le prenotazioni. “Speriamo in un colpo di coda – aggiunge Piccardo – anche perché ci attendono tre bei fine settimana, con ponti e scuole chiuse che potrebbero invogliare a partire”.
Nei residence si registra una maggiore tenuta, con soggiorni che si allungano anche a una settimana o addirittura dieci giorni. Il trend generale, però, resta quello del turismo “mordi e fuggi”, con tante prenotazioni last minute.
Mentre località come Alassio, Finale e Pietra stanno andando abbastanza bene, altre stanno facendo piiù fatica, soprattutto dove si registrano chiusure di alberghi, negozi e ristoranti che fanno fatica. “Il benessere di una località turistica – sottolinea Piccardo – si misura anche dal numero di strutture ricettive attive: se ne chiudono troppe, non è un buon segnale”.
Diversa la situazione per il turismo rurale. Gli agriturismi affiliati a Cia Savona si avviano verso il tutto esaurito. “Le vacanze pasquali e i ponti primaverili con più giorni di soggiorno migliorano le previsioni”, afferma Davide Moirano, responsabile di settore.
Il turismo green si conferma in crescita: percorsi enogastronomici, prodotti a km 0 e natura incontaminata attirano sempre più visitatori, soprattutto stranieri – francesi, tedeschi e svizzeri in testa – in cerca di autenticità e borghi da scoprire.