Si avvia verso la conclusione l’iter per la nomina del nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, investita la scorsa primavera dall'inchiesta corruzione che aveva visto tra le sue conseguenze le dimissioni dell'allora commissario Piacenza, sostituito poi dall'ammiraglio Massimo Seno.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha trasmesso stamani la lettera d’intesa non vincolante con cui propone ufficialmente il nome di Matteo Paroli, attuale segretario generale dell’Adsp del Mar Tirreno Settentrionale.
La lettera, firmata dal ministro Matteo Salvini, rappresenta un passaggio formale cruciale nella procedura di nomina. Ora si attende il parere della Regione Liguria, cui seguirà il previsto passaggio parlamentare.
Paroli, avvocato con una lunga carriera nel settore marittimo e portuale, è una figura di spicco nel panorama logistico italiano. Esperto nella gestione delle infrastrutture portuali, ha maturato negli anni competenze solide in materia. E' stato inoltre docente a contratto di Diritto marittimo e portuale ma anche Diritto della navigazione da diporto presso l'Università di Macerata. In precedenza, ha ricoperto il ruolo di segretario generale anche nell'autorità dell'Adriatico Centrale e di Ancona.
" La sua carriera è segnata da competenze consolidate nella gestione logistica e nello sviluppo delle infrastrutture portuali, elementi che lo rendono una figura di alto profilo per guidare il sistema portuale ligure" è la motivazione che si legge nella nota del ministero.
Con questa proposta, il Mit punta a rafforzare la governance del sistema portuale ligure in un momento strategico per lo sviluppo e la competitività dei porti italiani. Ma soprattutto dopo un momento turbolento, legato, come detto, all'inchiesta dove erano stati coinvolti il presidente Toti, il magnate della portualità genovese Aldo Spinelli e l'ex presidente Paolo Emilio Signorini.
Signorini era arrivato alla guida dell'ente che coordina i porti di Savona-Vado e Genova il 2 dicembre 2016 ed era stato riconfermato per un secondo mandato nel dicembre 2020. Lasciato l'incarico per trasferirsi a Iren, nel settembre 2023 aveva lasciato posto a Paolo Piacenza, dimessosi a sua volta dopo un iniziale coinvolgimento nelle indagini.