"Perché il Comune non ha partecipato al Piano di ripresa e resilienza per acquistare i bidoni intelligenti?" E' di nuovo scontro tra opposizione e maggioranza sul porta a porta. A sollevare la questione è il consigliere comunale di minoranza Piero Santi, che torna a criticare la gestione del nuovo sistema di raccolta porta a porta, portando a esempio i dati relativi ad altri Comuni liguri.
"Dal provvedimento del Ministero dell’Ambiente del 29 marzo 2023 – spiega Santi – risultano assegnati alla Liguria fondi per l’acquisto di attrezzature per la raccolta differenziata, inclusi i cassonetti intelligenti. In particolare: oltre 10 milioni alla Città Metropolitana di Genova, più di 6 milioni al bacino ventimigliese, 1 milione ciascuno a Diano Marina, bacino sanremese, Recco e Cervo; mezzo milione ad Andora e Vernazza, oltre a contributi minori ad altri Comuni".
Secondo Santi, se il Comune di Savona avesse partecipato al bando, avrebbe potuto ottenere risorse importanti per dotare tutta la città di cassonetti intelligenti.
"Qualsiasi Comune poteva aderire e fare richiesta dei finanziamenti – aggiunge – per Savona è stata una grave occasione persa, perché avrebbe potuto migliorare significativamente il servizio. In Liguria chi ha aderito ha ricevuto fondi consistenti: anche Savona avrebbe potuto farlo".
Ma dall'amministrazione arriva una replica netta: partecipare ai bandi del PNRR, sostiene, non sarebbe stato tecnicamente possibile a causa della situazione di ATA, in quel momento già in concordato, e dell’assenza di una nuova società operativa.
"Certe affermazioni, soprattutto da chi ha avuto la delega all’ambiente e ai rifiuti – replica l’assessore Pasquali – denotano non solo una preoccupante ignoranza, ma anche una certa dose di irresponsabilità".
"Il piano industriale Contarina, che lo stesso Santi ha votato – prosegue – non prevedeva l’utilizzo di cassonetti intelligenti. Questo di fatto escludeva già in partenza la possibilità di accedere ai fondi per il loro acquisto.
Inoltre, per partecipare ai bandi PNRR era necessario disporre di una società solida e operativa: ATA all’epoca era in concordato e SEA-s non era ancora attiva".
"Santi, quando si votava il piano Contarina – conclude Pasquali – o non l’ha letto, oppure ora solleva un tema privo di fondamento solo per fini di strumentalizzazione politica".