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Sanità | 09 aprile 2025, 13:55

Sanità nel savonese, la Cgil attacca la giunta Bucci: “Solo parole, zero fatti”

"Gli unici a garantire ogni giorno il diritto alla salute sono le lavoratrici e i lavoratori di tutto il comparto, pur tra mille difficoltà causate dalla malagestione di Alisa e della Regione Liguria"

Sanità nel savonese, la Cgil attacca la giunta Bucci: “Solo parole, zero fatti”

"Sanità e socio sanitario in Provincia di Savona, gli impegni presi in campagna elettorale sono rimaste parole al vento, ancora nessuna risposta da parte dell’amministrazione Bucci, sono sei mesi che attendiamo di conoscere il nuovo Assessore alla Sanità, forse anche lui ha dimenticato che Savona e Provincia sono in Liguria? Siamo alle solite, cambia l’ordine degli addendi ma il risultato non cambia: tante parole e promesse in campagna elettorale ma gli impegni sono tutti fermi al palo, e ai cittadini poco importa se sono 119 milioni di euro , 62 milioni oppure 19 i milioni di buco provocato dalla mala politica di questi anni dell'amministrazione Toti". Così, in una nota congiunta, Andrea Pasa (Cgil Sv), Ennio Peluffo (FP-Cgil Sv) e Massimo Scaletta (Cgil Sv).

"Gli unici a garantire ogni giorno il diritto alla salute sono le lavoratrici e i lavoratori di tutto il comparto, pur tra mille difficoltà causate dalla malagestione di Alisa e della Regione Liguria - si legge ancora nella nota - La Cgil rincara la dose sul problema degli organici, mancano in Provincia di Savona oltre 200 lavoratrici e lavoratori; circa 20 tecnici di laboratorio, 50 infermieri, 100 OSS operatori socio sanitari e almeno 40 medici di tutte le specialità. Ciò che interessa davvero ai cittadini sono i servizi e le attività sanitarie che continuano ad essere insufficienti per tutto il territorio savonese, soprattutto nell’entroterra e nell’estremo ponente savonese dove i servizi e le attività depotenziate dalla precedente amministrazione regionale oggi continuano ad essere tali. Dove dono finite le promesse elettorali del presidente Bucci? Nulla si è fatto in questi primi mesi; i 2 punti di primo intervento di Cairo Montenotte e Albenga fermi al palo con aperture di sole 12 ore giornaliere, nulla sulla riapertura del Punto Nascite di Pietra Ligure, nulla di nuovo sulle liste d'attesa che continuano ad essere insostenibili, nulla per quanto riguarda la sanità territoriale che continua ad essere depotenziata mettendo in difficoltà migliaia di cittadini, soprattutto anziani, fragili e con patologie croniche".

"Eppure i numeri degli accessi al Punto di Primo Intervento di Cairo e di Albenga nel corso del 2024 sono aumentati in maniera vertiginosa rispetto al 2023 e nei primi mesi del 2025 il trend continua ad aumentare, sono dati clamorosi considerando che i due Punti di primo intervento sono aperti solo 12 ore al giorno. Questa è la dimostrazione che il servizio funziona molto bene ed è utile per i cittadini della Valbormida e del ponente savonese, che qui trovano sempre una risposta adeguata grazie alla professionalità degli operatori. E’ profondamente ingiusto che la Regione Liguria continui a non tenere fede alle promesse quando in campagna elettorale anche il Presidente Bucci parlava di riaprire i 2 Punti di Primo Intervento h24 , dopo che l’Amministrazione Toti li aveva chiusi in epoca Covid. Inoltre gli ultimi episodi di questi giorni accaduti in Val Bormida e nell’albenganese testimoniano ancor una volta, semmai ce ne fosse bisogno, che sono necessari investimenti per aumentare i servizi e le attività sanitari e socio sanitari e non il contrario, così come risulta necessario un sistema di soccorso più efficace per fronteggiare le situazioni di emergenza che sul territorio savonese rischiano di colpire pesantemente i cittadini che vivono e lavorano nelle zone interne o gli anziani con patologie croniche".

"Così come la presa in giro della riapertura sbandierata da Bucci e company del Punto Nascite di Pietra Ligure - tuonano ancora dalla Cgil - per ora continuano ad esserci parti nelle piazzuole dell’autostrada e tante, troppe, donne sono costrette a recarsi al San Paolo di Savona; basta pensare agli accadimenti di qualche settimana fa in cui una donna di Albenga ha partorito in ambulanza all’altezza di Ceriale, oppure circa 20 giorni fa quando un’altra donna ha rotto le acque in autostrada, all’altezza di Vezzi Portio. Due episodi che evidenziano ancora una volta il problema della chiusura del Punto Nascite di Pietra Ligure e le distanze che separano i centri del Ponente savonese dall’ospedale San Paolo. Infine le tanto pubblicizzate case di comunità e ospedali di comunità, lo ribadiamo per l'ennesima volta, senza nuovo personale sono solo 'scatole vuote' e rischiano di essere l'ennesimo regalo alla sanità privata".

"Sono 6 mesi che attendiamo di conoscere l'assessore alla sanità della Regione Liguria, ricordiamo anche a lui che la Provincia di Savona è in Liguria e soprattutto che esistono proposte e impegni precisi per la sanità Savonese di cui la responsabilità ora è tutta sua e della nuova amministrazione; abbia rispetto del territorio savonese, delle organizzazioni sindacali savonesi, delle Associazioni, dei comitati, ma più in generale delle cittadine e dei cittadini e delle lavoratrici e dei lavoratori di tutta la Provincia di Savona" concludono Pasa, Peluffo e Scaletta.

Redazione

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