"Il parco eolico in progetto va a sovrapporsi a due altri parchi eolici, uno esistente, ed uno già in possesso di Autorizzazione Unica".
Questa una delle criticità riscontrate nelle osservazioni presentate dal Comune di Quiliano in merito alla verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Regionale regionale del progetto del parco eolico "Quiliano".
Il progetto si sviluppa in parte lungo il crinale di spartiacque tra i Comuni di Altare e Quiliano, su terreni a cavallo del crinale Monte Baraccone – Colle del Termine, e in parte lungo il crinale compreso tra il Monte Curlo e Monte Teggia. Gli aerogeneratori ricadono interamente nel territorio quilianese, ad eccezione per la WTG 1, che sconfina all’interno del Comune di Altare. La Sotto Stazione Elettrica in progetto ricade invece nel Comune di Mallare. La viabilità di accesso all’impianto inizia dall’abitato di Altare.
Nelle scorse settimane, il sindaco Nicola Isetta aveva convocato nel palazzo comunale l’incontro con i sindaci di Altare e Mallare, necessario per sviluppare una discussione congiunta tra le tre amministrazioni comunali. Le tre amministrazioni avevano quindi deciso di avviare un tavolo di collaborazione operativa, sia sul piano politico-amministrativo sia di ordine tecnico. I comuni in questione avevano espresso una posizione congiunta di ferma contrarietà all’intervento relativo al progetto del nuovo parco eolico.
Dalla riunione svolta tra i sindaci di Quiliano, Altare e Mallare era emersa la condivisione nel ritenere inaccettabile il metodo portato avanti dalla società proponente, la quale non avrebbe mai sviluppato alcun tipo di confronto né di coinvolgimento di tutte e tre le amministrazioni comunali, sin dalle fasi preliminari di progettazione.
Nel consiglio comunale di Quiliano poi era stata espressa unitariamente la contrarietà alla progettazione.
Nelle osservazioni viene specificato che nella diramazione ovest, il parco eolico in progetto andrebbe a sovrapporsi sia al parco eolico esistente “Monte Burot” (costituito da 5 aerogeneratori), posizionato sul crinale spartiacque tirrenico/padano, sia al parco eolico in possesso di Autorizzazione Unica “Monte Baraccone” (prevede la realizzazione di tre aerogeneratori).
"Si evidenzia l’esistenza sul territorio di Quiliano di un altro parco eolico, denominato “Rocche Bianche” (costituito da quattro aerogeneratori), anche se non interferente col parco eolico in progetto. Ciò premesso, oltre a evidenziare che nel progetto non sono state analizzate le interferenze dell’intervento proposto con i parchi eolici esistenti o già autorizzati, si ritiene che l’esistenza sul territorio del Comune di Quiliano di due parchi eolici attivi costituiti da nove aerogeneratori, la presenza di un parco eolico autorizzato con previsione di realizzazione di tre aerogeneratori, tutto concentrati sui crinali, configuri una concentrazione territoriale di attività, impianti ed infrastrutture ad elevato impatto territoriale, con conseguente necessità, di individuazione di adeguate misure compensative di riequilibrio ambientale e territoriale, come previsto dalle “Linee Guida” approvate con Decreto Ministero delle Sviluppo Economico in data 10-09-2010" viene specificato dal Settore Lavori Pubblici Servizio Ambiente ed Igiene comunale".
Nelle osservazioni viene fatto riferimento anche all'interazione con il metanodotto e con il progetto FSRU Alto Tirreno e collegamento alla rete nazionale gasdotti. Un chiaro riferimento quindi anche al progetto per la collocazione della nave rigassificatrice Italis Lgn e della rete delle condotture che dovrebbe attraversare, come noto, il territorio quilianese (così come la realizzazione dell'impianto Pde). Un tema non sopito.
"Nel progetto non è stata analizzata l’interferenza della diramazione Est del parco eolico con il tracciato del metanodotto SNAM esistente e del nuovo metanodotto SNAM, per il quale sono in corso i procedimenti di valutazione impatto ambientale VIA nazionale e di valutazione di impatto sanitario VIS presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, conclusi i quali potrà essere riattivata la fase autorizzativa di competenza del Commissario straordinario di Governo".
Attenzione anche all'interazione con la Rete Escursionistica Ligure in quanto la diramazione est del parco eolico in progetto ed in particolare la viabilità di accesso si sovrappone per un lungo tratto (circa 2 km) con il sentiero Quiliano-Viarzo-Teggia-Pertusio-Cascina Giovetti-AVML. La localizzazione dell'intervento è esterna invece all'area Rete Natura 2000 ed altre aree protette.
Il servizio Ambiente in merito alla valutazione previsionale impatto acustico osserva che "non è stata eseguita una valutazione ante operam del rumore residuo, tenendo in conto le misure effettuate nell’ambito di progetti limitrofi per i quali è stata eseguita la procedura di VIA. E’ stata eseguita simulazione di progetto a confronto con i limiti della classificazione acustica comunale. E’ stato valutato un areale di 1500 metri intorno ad ogni aerogeneratore per definire un’area complessiva di sovrapposizione, all’interno della quale sono individuati i possibili ricettori. Per edifici residenziali è stata effettuata una verifica dei limiti di immissione e differenziali sia per il periodo diurno che per il periodo notturno. Si rileva come in alcuni casi i limiti differenziali non risultano rispettati. Si conferma quanto espresso nel contributo istruttorio fornito dal Settore Ecologia di Regione Liguria in sede di verifica di completezza e adeguatezza della documentaziome, in merito alla necessità di apportare una variante della zonizzazione acustica per il mancato rispetto dei limiti di emissione, sia in periodo diurno che notturno. Viene inoltre effettuata una valutazione previsionale di impatto acustico in fase di cantiere sia per quanto riguardo l’installazione degli impianti che la fase di realizzazione delle opere accessorie. Per i ricettori in Comune di Quiliano i limiti risulterebbero rispettati. Sono individuati una serie di ricettori dove effettuare il monitoraggio. Non viene stabilito la cadenza del monitoraggio ambientale né le misure di mitigazione Osservazioni Servizio Vincolo Idrogeologico".
Le osservazioni del Servizio Vincolo Idrogeologico si concentrano anche sull'accesso al sito da parte dei mezzi di trasporto degli aerogeneratori che avverrà attraverso tratti di strada esistente da adeguare per consentire il passaggio dei mezzi speciali di trasporto e tratti di nuova realizzazione.
"I tratti di viabilità di nuova realizzazione hanno una lunghezza complessiva pari a circa 992 metri mentre i tratti di viabilità esistente da adeguare hanno una lunghezza pari a circa 11,9 km. Nella relazione tecnica si indica una larghezza minima della strada pari a 4.5 metri escluse le cunette. Dall’analisi delle sezioni presentate si osservano larghezze della strada pari a circa 7-8 metri, oltre alle scarpate in scavo o riporto. Per la realizzazione della viabilità interna di impianto si distinguono due fasi: Fase 1: realizzazione strade di cantiere (sistemazione provvisorie); Fase 2: realizzazione strade di esercizio (sistemazioni finali). Durante la fase 1 di cantiere è previsto l’adeguamento della viabilità esistente e la realizzazione dei nuovi tracciati stradali, internamente all’area di impianto. La viabilità dovrà consentire il transito dei mezzi di trasporto delle attrezzature di cantiere, nonché dei materiali e delle componenti di impianto. La sezione stradale avrà una larghezza variabile al fine di permettere senza intralcio il transito dei mezzi in riferimento al tipo di attività che si svolgeranno in cantiere. Sui tratti in rettilineo è garantita una larghezza minima 4,5 metri (escluse le cunette), tale larghezza potrebbe subire delle estensioni per i tratti più avversi. Terminata la fase di cantiere si provvederà al ripristino della situazione ante operam di tutte le aree esterne alla viabilità finale e utilizzate in fase di cantiere nonché la sistemazione di tutti gli eventuali materiali e inerti accumulati provvisoriamente. Al termine della vita utile dell’impianto (stimata in circa 25-30 anni) è prevista la dismissione dello stesso ed il ripristino dello stato originario dei luoghi" precisano.
"Da una prima analisi degli elaborati si evidenziano le seguenti criticità, anche con riferimento alle indicazioni fornite dalle 'Linee Guida' approvate con Decreto Ministero delle Sviluppo Economico in data 10-09-2010: la realizzazione e adeguamento della viabilità di accesso comporta elevati movimenti di terreno. Dall’esame delle sezioni trasmesse, che comunque non risultano esaustive e dovranno essere integrate, si ricavano larghezze delle piste di circa 7-8 metri, oltre ai fronti di scavo, che in alcuni punti raggiungono altezze anche rilevanti (oltre 10 metri). Non ci sono elaborati specifici che riguardano le piazzole degli aerogeneratori, ma dalle sezioni presentate si desume una larghezza superiore ai trenta metri. Inoltre nella relazione si dice genericamente che terminata la fase di cantiere si ripristinerà la situazione precedente per le aree esterne alla viabilità di esercizio, senza specificare se la viabilità di esercizio sarà mantenuta con queste larghezze (7-8 metri) e saranno mantenuti quindi i relativi fronti di scavo per tutta la vita utile dell’opera, fino alla dismissione dell’impianto - puntualizzano nelle osservazioni - Manca uno specifico progetto di regimazione delle acque lungo la viabilità e di ripristino vegetazionale terminata la fase di cantiere. Terminata la fase di cantiere è auspicabile che sia le piste che le piazzole siano ridotte di larghezza e si avvii un processo ricomposizione ambientale e di ripristino vegetazionale delle porzioni di pista dismessi e delle scarpate, al fine di prevenire possibili dissesti idrogeologici e avviare la fase di ripristino ambientale da subito, senza attendere la dismissione dell’impianto; Dal piano di utilizzo terre e rocce da scavo si ricava che per l’intervento verranno movimentati 183.300 mc di terre e rocce, di cui solo una piccola parte sarà riutilizzata per la sistemazione finale (59.700 mc), mentre circa 123.500 mc saranno trasportate a discarica o in altro sito. Le strade e le piazzole delle pale saranno realizzate quasi esclusivamente tramite scavo. Questo contribuirà a causare l’alterazione definitiva dello stato dei luoghi, non essendo possibile una ricomposizione del paesaggio preesistente al termine dei lavori. Inoltre sarà necessario un notevole passaggio di mezzi per il trasferimento del materiale di scavo in altro sito; Nel progetto non sono state analizzate le interferenze dell’intervento proposto con i parchi eolici esistenti o già autorizzati, anche al fine di razionalizzare la realizzazione della viabilità di accesso al sito ed evitare un proliferare di piste di cantiere; La documentazione geologica allegata al progetto ha un carattere preliminare e si basa su dati ricavati da bibliografia e dai portali istituzionali. Mancano indagini geognostiche in sito sia di tipo diretto che indiretto necessarie per ricostruire un modello sismico e geologico accurato. Parimenti per quanto riguarda la relazione geotecnica non sono state effettuate indagini e non è stato ricostruito un modello geotecnico nè sono state effettuate verifiche geotecniche (ad es. verifica di stabilità dei fronti di scavo) ai sensi delle NTC2018".