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Attualità | 05 aprile 2025, 14:53

Savona, l’Istituto Boselli Alberti Mazzini Da Vinci incontra l’economista ed ex ministro Fabrizio Barca

Economista, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità è stato ministro per le Politiche territoriali del governo Monti

Savona, l’Istituto Boselli Alberti Mazzini Da Vinci incontra l’economista ed ex ministro Fabrizio Barca

Nei giorni scorsi, presso la sala della Sibilla del Priamar, l’Istituto Boselli Alberti Mazzini Da Vinci ha incontrato Fabrizio Barca, economista, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità ed ex ministro per le Politiche territoriali del governo Monti. L’incontro è avvenuto nell’ambito del Programma di Educazione alle Scienze Economiche e Sociali (PESES), promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e diretto dal prof. Carlo Cottarelli.

L’Istituto Boselli Alberti Mazzini Da Vinci, da sempre sensibile alle tematiche delle disparità e dell’inclusione, ha caldeggiato l’intervento del dott. Barca, che ha proposto una relazione dal titolo “Disuguaglianze: a che punto siamo con l’art. 3 della Costituzione? Che fare?”

La relazione è stata introdotta dall’Assessore alla Cultura ed al Turismo del Comune di Savona, dott.ssa Nicoletta Negro che, rivolgendosi agli oltre 200 studenti presenti, ha sottolineato l’importanza di simili iniziative e dello studio, come modalità con cui superare alcune di queste disparità.

Gli studenti, iscritti al triennio economico tecnico e professionale dell’istituto, sono stati chiamati da Barca, tramite sondaggio, ad esprimere in tempo reale la loro opinione su diverse tematiche. È emerso chiaramente che i ragazzi percepiscono l’Europa come un’entità lontana e che le loro maggiori preoccupazioni riguardano la guerra, la mancanza di lavoro (spesso precario e mal retribuito) e lo scarso peso decisionale. Le ingiustizie più avvertite sono quelle riferite alla discriminazione per il colore della pelle, al genere ed alla classe sociale, ma le modalità scelte per contribuire a ridurle sono quasi sempre individualistiche, prescindendo in maniera decisa dall’associazionismo, dalla partecipazione ai movimenti di opinione e politici. Eppure, come evidenziato da Barca, l’articolo 3 della Costituzione sottolinea il ruolo della partecipazione come strumento di cambiamento, in contrasto con la percezione odierna, fortemente individualista.

Riflettendo sulle cause delle disuguaglianze, il dott. Barca ha quindi posto una domanda: sono inevitabili, nel modello capitalistico, come a volte viene affermato? Guardando alla storia recente,” la risposta è no: fino agli anni ’70, le disuguaglianze di reddito e patrimonio, pur presenti, si erano ridotte, grazie ad una serie di misure di bilanciamento quali la sollecitazione della concorrenza, la presenza di imprese pubbliche e dei sindacati. Negli ultimi 30 anni, invece, il divario tra i più ricchi ed i più poveri si è ampliato, e questa frattura non sembra tanto riconducibile alle cause solitamente addotte (tecnologia e globalizzazione), ma al modo con cui si è scelto di rispondere a queste sfide, inseguendo, al ribasso, i competitor stranieri.

Il dott. Barca ha quindi provato a riflettere con i ragazzi sui motivi per cui questo cambiamento è stato accettato. “Perché c’è stato un cambiamento culturale, di impronta neoliberista che, delle due opzioni che si hanno di fronte ad una situazione ingiusta (lasciare o esprimere la propria voce), ha depresso quest’ultima.” Barca ha quindi concluso l’intervento con una sollecitazione ed un auspicio: avere fiducia (in se stessi e nei coetanei) e a riprendersi il diritto ad esprimere la propria voce, per evitare che succeda anche a loro quanto successo ai ragazzi inglesi che, contrari alla Brexit ma timorosi della sconfitta, hanno rinunciato a votare permettendo, di fatto, che la loro maggiore preoccupazione diventasse realtà.

Redazione

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