Non si placa, anzi cresce sempre di più, il dibattito sul nuovo sistema di raccolta dei rifiuti che dovrebbe entrare in vigore tra un mese e mezzo. Dopo il consiglio, il sindaco Russo è intervenuto sul tema con un video su Facebook.
"È una discussione che è avvenuta anche in commissione, dove abbiamo posto a Sea-S i quesiti che molti cittadini ci hanno posto e si stanno ponendo. Io in generale invito tutti quanti ad abbassare i toni; la nostra discussione è giusta, sana, ma è bene farla con maggiore serenità perché ci aiuta a individuare i problemi e risolverli. Su un punto voglio essere chiaro ancora una volta. Noi non possiamo mettere i cassonetti intelligenti in tutti i quartieri perché il piano industriale che è stato approvato a suo tempo prevede il porta a porta. Questo piano industriale è stato posto alla base della gara di Sea-S, che è obbligata a realizzare quel piano. Questa è la fase in cui dobbiamo evidenziare i problemi e risolverli, e Sea-S li sta risolvendo".
Poi l’appello agli amministratori a collaborare e dare un aiuto, mentre sono 1.200 i savonesi che hanno ritirato il kit a Legino.
Sul tema, in risposta al sindaco Russo, interviene Fabio Orsi di PensieroLibero.zero. "Ho ascoltato le parole via social del sindaco – dice Fabio Orsi, consigliere di PensieroLibero.zero – L’amministrazione (e socia di maggioranza di Sea-S) si dimostra sorda per l’ennesima volta. Da cittadino pretenderei che, prima di affermare che un contratto pubblico che dura 15 anni e vale 200 milioni non si possa modificare e quindi non si possa aggiungere neppure un cassonetto intelligente in città, si interpellasse un esperto in appalti pubblici. È possibile non chiedere una consulenza l’unica volta in cui è davvero indispensabile, dopo che abbiamo preso consulenti per ogni cosa?"
"E comunque, se non si può modificare il piano, allora è doverosa la par condicio fra tutti i cittadini, centro e periferia – prosegue – e si torni al porta a porta per tutti. In secondo luogo, non si è ancora risolto alcuno dei problemi relativi alle attività interne condominiali".
"È impensabile partire in queste condizioni - conclude - Come è possibile non rendersene conto o non fermarsi un attimo? Se l’incontro del 10 con gli amministratori non sarà risolutivo, come è verosimile che sia, non ci sono le condizioni per iniziare e farlo sarebbe un grave errore, oltre che assumersi una responsabilità molto pericolosa".