Un modello che integra tre scenari di sviluppo—turismo outdoor, welfare intergenerazionale e polo museale e culturale—rielaborandoli in un'ottica innovativa. È l'idea progettuale nata dallo studio di prefattibilità presentato dagli esperti di marketing territoriale di Ideazione nella riunione tecnica di ieri a Palazzo delle Azzarie, al Santuario.
Lo studio rientra nel protocollo siglato da Comune, Opere Sociali e Diocesi per il rilancio del Santuario. "Questa è una riunione tecnica che ha la finalità di informare gli enti sul lavoro svolto da Ideazione – ha spiegato il sindaco Marco Russo – che abbiamo voluto fosse a porte aperte. La presentazione sarà poi oggetto di esame da parte nostra e di una discussione pubblica".
Per la realizzazione dello studio, Ideazione è partita dall’analisi dei punti di forza e di debolezza del Santuario, attraverso uno studio territoriale, economico e sociale e interviste alla popolazione. Tra le criticità emerse figurano lo spopolamento e un'elevata età media della popolazione; tra i punti di forza, invece, il ricco patrimonio culturale e artistico, la presenza di camminamenti e un rilevante patrimonio naturalistico.
Dall'elaborazione di questi dati, Ideazione ha delineato tre possibili scenari di sviluppo; turismo outdoor: valorizzazione del patrimonio di boschi e sentieri per incentivare l’accoglienza e i servizi turistici; welfare intergenerazionale: potenziamento delle peculiarità già esistenti nella valle del Santuario, con la creazione di spazi per la formazione sanitaria e il co-housing intergenerazionale; polo museale e culturale: istituzione di un nuovo centro legato al patrimonio di arte sacra presente nel Santuario.
Per rendere il modello turistico realmente attrattivo, secondo Ideazione, è necessario integrare i tre scenari in una visione innovativa e coerente, andando oltre la semplice somma delle singole proposte. Un esempio potrebbe essere quello di valorizzare i preziosi tessuti sacri del Santuario coinvolgendo designer che li studino e li reinterpretino in chiave contemporanea.
Il modello di gestione previsto è quello della Fondazione partecipata, che coinvolgerebbe inizialmente i tre soggetti pubblici con l’obiettivo di rilancio e tutela. Successivamente, verrebbe affiancata da un'associazione dedicata alla missione imprenditoriale, incaricata di partecipare ai bandi per finanziare i progetti. Questa associazione, una sorta di spin-off della Fondazione, avrebbe il compito di avviare il processo di innovazione, in un quadro di coprogettazione con la Fondazione stessa.
Infine, un ruolo chiave sarà affidato alla rete di soggetti privati—residenti, commercianti, gruppi e associazioni locali—il cui contributo sarà essenziale per la creazione di nuove attività e iniziative.