Le Segreterie Filt Cgil e Uiltrasporti avevano dichiarato nei giorni scorsi lo stato di agitazione sul porto di Savona Vado Ligure e 24 ore di sciopero per il giorno 8 aprile.
"Le motivazioni sono riconducibili al tentativo di frammentazione del lavoro portuale attraverso le autorizzazioni annuali di alcuni articoli 16 e finalizzate a evitare le possibili ripercussioni sul salario e sull'occupazione dei lavoratori del porto - spiegano le due organizzazioni sindacali - A fronte delle criticità sollevate l'Autorità di Sistema Portuale ha deciso di ritirare le delibere contenenti un ampliamento delle autorizzazioni articolo 16 per il porto di Savona Vado Ligure portando invece a conclusione l’Iter approvativo per il reitiro di quelle su cui in questa fase non erano state sollevate criticità".
"Attraverso una proroga di 30 giorni delle autorizzazioni previste nel 2024 per la Coop Bazzino, l'Autorità di Sistema Portuale si è presa l'impegno di riformulare le delibere come da accordi di massima raggiunti con le scriventi - continuano - Pertanto le segreterie Filt Cgil e Uiltrasporti di Savona sospendono lo sciopero di 24 ore proclamato per il giorno 8 aprile 2025 in attesa della concretizzazione delle intese. Lo stato di agitazione rimarrà attivo a sostegno dell'avanzamento dell’iter concordato".
Ad esprimere contrarietà alla proclamazione dello sciopero era stata la Fit Cisl tramite il segretario provinciale Danilo Causa.
"Troviamo ancor più incomprensibile che venga sollevata una questione di sicurezza" aveva affermato Causa, spiegando che la delibera rispetta le normative vigenti e che, anzi, introduce un modello di lavoro che permette alla Cooperativa Bazzino (articolo 16) di riprendere parte della propria attività nel porto di Vado, dopo essere stata esclusa l’anno scorso da un incarico che gestiva da anni.
"La cooperativa operava nella movimentazione delle merci nell’area del magazzino Reefer e nello scarico auto dai container, fino a quando l’attività è stata assegnata, tramite delibera della commissione consultiva, alla gestione dell’articolo 17. Questa scelta ha creato gravi difficoltà economiche alla cooperativa e pesanti ripercussioni sui suoi soci lavoratori" aveva continuato Causa.
Ora, dopo quasi un anno di confronto tra l'Autorità Portuale e le organizzazioni sindacali, era stato trovato un accordo che consente a Bazzino di riprendere un'attività legata alla movimentazione delle auto dal terminal Reefer a un'area esterna al porto, scelta dal cliente per lo stoccaggio temporaneo prima del trasporto verso la destinazione finale.
"Questo sistema garantisce un controllo totale della merce: i veicoli vengono scaricati dalla nave dai dipendenti del terminal o dall’articolo 17, trasferiti in un’area dedicata sulla banchina e, da lì, presi in carico dall’articolo 16, che ha l’autorizzazione a operare anche fuori dal porto. Questo evita che il terminal venga invaso da decine di bisarche o, ancor peggio, che i dipendenti dei concessionari vengano a ritirare le auto in modo disordinato, creando promiscuità tra diverse aziende e compromettendo la sicurezza del porto" aveva aggiunto il sindacalista.
Infine, Causa aveva sottolineato che "gli accordi sindacali in porto hanno sempre garantito un equilibrio tra le aziende e i lavoratori: l’articolo 18 acquisisce il lavoro, l’articolo 17 interviene in caso di picchi di attività quando il personale del terminal non è sufficiente, e l’articolo 16 si occupa delle operazioni portuali. Questo meccanismo ha funzionato per decenni e ha permesso a tutti di lavorare in modo equo e regolato. Per questo troviamo immotivato e ingiustificato questo sciopero".
Il segretario provinciale Fit Cisl è poi intervenuto dopo la sospensione dello sciopero: "La cosa più importante penso sia quella di non far perdere i traffici in porto a causa di diatribe sindacali, perché in questo caso il rischio dei posti di lavoro sarebbe sicuramente ancora più preoccupante e potrebbe interessare anche i lavoratori diretti del Terminal. Si devono lasciare da parte le battaglie a favore sempre e solo dalla stessa parte, ma bisogna fare uno sforzo tutti per cercare di essere più equilibrati, e sicuramente nel rispetto del norme contrattuali, di legge e delle norme della sicurezza sul lavoro si deve trovare una soluzione, con l’auspicio che sia condivisa da tutti senza mettere in campo battaglie tra i lavoratori che non fanno certo il bene del porto di Savona/Vado".