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Attualità | 29 marzo 2025, 15:17

Savona e la fuga dei giovani, Pasa (Cgil): “Emergenza lavoro e futuro incerto”

Le ragioni di questa fuga sono molteplici, ma il segretario della Cgil savonese le riassume in quattro punti chiave: costo della vita, mobilità, sanità, lavoro

Savona e la fuga dei giovani, Pasa (Cgil): “Emergenza lavoro e futuro incerto”

“I giovani abbandonano la Liguria, oppure è la Liguria che ha abbandonato i giovani?”. È con questa provocazione che Andrea Pasa, segretario generale della Cgil di Savona, accende i riflettori su una questione sempre più preoccupante: la continua emorragia di giovani dalla provincia e, più in generale, dall’intera regione.

Ogni anno, in Italia, oltre 100mila giovani lasciano il Paese in cerca di migliori opportunità all’estero. Una tendenza che si riflette pesantemente anche in Liguria e, in particolare, nella provincia di Savona, dove la mancanza di prospettive spinge migliaia di ragazzi a trasferirsi in altre regioni o a varcare i confini nazionali.

Perché i giovani lasciano Savona?  Le ragioni di questa fuga sono molteplici, ma il segretario della Cgil savonese le riassume in quattro punti chiave:

Il costo della vita: «I giovani non trovano accessibilità alla casa, visti i prezzi esorbitanti degli affitti».

La mobilità: «Le infrastrutture del territorio sono da terzo mondo, rendendo difficili gli spostamenti».

La sanità: «Anno dopo anno vengono smantellati servizi e attività fondamentali».

Il lavoro: «La qualità dell’occupazione continua a peggiorare: è sempre più insicura, malpagata e precaria».

“A confermare questa drammatica realtà ci sono i dati Istat – dice Pasa -, che evidenziano come anche nel 2024 la provincia di Savona registri la peggiore qualità dell’occupazione dell’intera Liguria. Oltre il 90% dei nuovi contratti è precario, la metà è part-time e la retribuzione oraria media nel settore privato è tra le più basse di tutto il Nord Italia”.

“I giovani – prosegue– fuggono dalla Liguria e dalla provincia di Savona verso altre regioni d'Italia e, soprattutto, all’estero, dove trovano occupazione di qualità, stipendi migliori e condizioni per costruirsi un futuro”.

La perdita di giovani lavoratori non è solo un problema demografico, ma rappresenta un'emergenza economica e sociale. Senza un ricambio generazionale, il tessuto produttivo si indebolisce, i servizi pubblici entrano in crisi e il rischio è quello di un progressivo spopolamento e impoverimento del territorio. Una riflessione che si intreccia con i cinque referendum del prossimo 8 e 9 giugno, che affrontano anche il tema della precarietà e dei diritti sul lavoro.

“La politica locale – conclude Pasa – deve prendere una posizione chiara: vogliamo continuare a vedere il nostro territorio svuotarsi e impoverirsi, o vogliamo tutti insieme cercare soluzioni per rendere il lavoro meno precario, più sicuro e meglio retribuito?”.

Redazione

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