Qualcuno lo ha definito un segno dei tempi dove il romantico, anche visivo, cede il passo al grigiore del cemento. Per qualcun altro è stato un eccesso di zelo nel risolvere un problema. Poi c'è chi, ironicamente, l'ha ipotizzato come il risultato del lavoro di un giardiniere al suo primo giorno.
Di sicuro c'è che la potatura "estrema" del gelsomino in via delle Mura, a Finalborgo, ha creato dispiacere e un po' di polemica, in particolare su Facebook.
La pianta, di cui ora rimane il fusto tagliato molto basso, ha le sue radici nell'aiuola che costeggia la cinta muraria del borgo medievale tra i più belli d'Italia. E proprio sulle mura si arrampicava oltre a poggiare su di una pergola a coprire una seduta composta di tavolini e panche in pietra.
La spiegazione sull'accaduto è arrivata direttamente sul un noto social network dall'assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Folco: "La potatura si è resa necessaria perché la pianta si stava attaccando ai merli delle mura, danneggiandoli. Inoltre, i pali di sostegno erano marci e un minimo di pulizia andava comunque fatta, anche per permettere il passaggio dei pedoni e un riordino generale. Aggiungo con l'occasione che sono stati cambiati i fari che illuminano le mura con un effetto che, non sta a me giudicare, ma credo nettamente migliorativo".
Servirà quindi ora tempo per vedere la pianta ricrescere ma, fanno sapere dal Comune, gli uffici tecnici sono già stati attivati per sostituire la vecchia struttura in legno con una nuova su cui il gelsomino potrà ricrescere.