Un rinvio a giugno per decidere se ammettere o meno le costituzioni di parti civile e se gli indagati opteranno, nel caso, per riti alternativi.
Questa la decisione del Gup Laura De Dominicis nell'udienza preliminare che si è tenuta questa mattina in Tribunale a Savona a seguito della richiesta di rinvio a giudizio dei Pm Maddalena Sala e Claudio Martini per l'ex segretaria generale della Provincia Giulia Colangelo, il dirigente degli affari generali Maurizio Novaro, il sindaco di Albisola Superiore Maurizio Garbarini e l'assessore albisolese Sara Brizzo, in merito all'inchiesta sulla gestione dei dipendenti della Provincia, la rivelazione dei segreti d'ufficio, il falso e i presunti concorsi truccati. A Colangelo verrebbero contestati anche i maltrattamenti e lo stalking nei confronti dei dipendenti.
L'accusa di peculato nei confronti di Colangelo (come si legge nella richiesta di emissione del decreto del Pm Martini, "per essersi appropriata in almeno 95 occasioni, avendone la disponibilità in ragione degli uffici ricoperti, delle autovetture di servizio di proprietà dell’Ente servendosene per finalità estranee ai propri incarichi istituzionali nell’ambito della Provincia), sarebbe stata riunita nello stesso fascicolo su richiesta dei legali difensori e con il benestare dei Pm.
Il Gup si è riservata di decidere sulle costituzioni presentate dalla Provincia (avvocato Paolo Foti) , dalla dipendente provinciale Francesca Butera (legale Riccardo Savi) e dalla Uil insieme all'Associazione per la Difesa e Orientamento dei Consumatori (ADOC).
"Nei confronti di tutti gli imputati e di tutti i capi imputazione riteniamo che i reati per i quali si procede abbiano leso anche degli interessi collettivi e i diffusi diritti di tutti i lavoratori e consumatori sotto molteplici profili - ha spiegato l'avvocato Giorgia Guarneri che insieme al legale Carlo Golda rappresenta la Uil Liguria e Adoc - Sono stati lesi i diritti dei consumatori alla trasparenza nell'offerta al pubblico e l'utilizzo delle risorse pubbliche".
Lo scorso settembre i Pm avevano formulato al giudice la richiesta di rinvio proprio per Colangelo (sarebbero 17 i capi d'imputazione) e per gli altri 3 indagati, Novaro, Garbarini e Brizzo.
Era stata archiviata invece la posizione di Laura Pomidoro del servizio legale e contenziosi così come era avvenuto lo scorso giugno per la funzionaria alla stazione unica appaltante Veronica Valenti e la dirigente degli affari generali Jessica Rebagliati.
Il Gip Alessia Ceccardi, nell'ottobre 2023, sulla base di un'articolata indagine svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Savona, aveva ritenuto sussistenti, in capo all'ex direttore generale provinciale (che era segretaria generale anche nei comuni di Calizzano, Roccavignale e Albisola. ndr), gravi indizi di commissione dei reati di maltrattamenti e atti persecutori nei confronti di alcuni dipendenti dell'ente; aveva inoltre ritenuto, nei confronti di Colangelo e Novaro, sussistenti i gravi indizi dei reati di utilizzazione di segreti d'ufficio, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, tutti commessi, nell'ipotesi accusatoria, nell'ambito dei concorsi per la selezione del personale dipendente con lo scopo di favorire alcuni candidati.
Sarebbe emerso inoltre che nel 2021 un gruppo di dipendenti avrebbero presentato un esposto anonimo, mandato ai sindaci della provincia, alla Prefettura e ad alcuni altri soggetti.
Dentro, punto dopo punto, ci sarebbero state accuse a Colangelo per una gestione del personale anomala. Le firme non ci sarebbero state, i lavoratori avevano paura di ritorsioni e avevano spiegato di voler mantenere l'anonimato "in quanto temiamo di perdere il posto di lavoro".
E avevano descritto una situazione esasperante per chi era preso di mira con un personale che "da anni a questa parte, subisce minacce, ricatti e angherie da parte del direttore della Provincia, Giulia Colangelo».
Parlavano di "dirigenti ricattati", di sindaci che non si rivolgono più alla Provincia per "questo stato di inefficienza e degrado", di concorsi interni, definiti "farsa" e di un ente che "non esercita da diversi anni una serie di funzioni istituzionali".
Al centro anche un concorso di assunzione di un assistente amministrativo nel quale una concorrente sarebbe stata spostata dal terzo al primo posto in graduatoria aggiudicandosi così l’assunzione (la prima in graduatoria poi pare sia stata trasferita a lavorare in un altro ente).
Colangelo avrebbe avuto un ruolo centrale nella questione, come riportato nella disposizione del provvedimento dal giudice delle indagini preliminari Ceccardi, con i concorrenti che avrebbero ricevuto diversi aiuti: alcuni avrebbero anche ricevuto i testi dei quesiti.