/ Sport

Sport | 23 marzo 2025, 07:30

La più bella di sempre: Mathieu, Pippo e Tadej rendono onore alla Classicissima

Il trio è stato monumentale: hanno regalato uno dei più emozionanti finali della Milano-Sanremo

Foto Duilio Rizzo

Foto Duilio Rizzo

Monumentali. Come la classica monumento che hanno onorato, la Milano-Sanremo.

Mathieu Van der Poel, Filippo Ganna e Tadej Pogacar hanno reso il più grande omaggio possibile alla corsa tra le più antiche del mondo. Tra la pioggia e un velato sole di prima primavera.

Prima di tutto bisogna dirgli grazie. E non lo dico solo io da appassionato di ciclismo, di uno sport che sa cosa vuol dire la vera fatica, ma le immagini hanno parlato da sole. Ieri, 22 marzo, è stata scritta una pagina importante nella storia della Classicissima nella quale hanno vinto i più forti. Dal cellese Gepin Olmo, passando per Gino Bartali, Fausto Coppi, Eddy Merckx, Gianni Bugno. Erik Zabel, Mario Cipollini, Alessandro Petacchi e non ultimo per importanza Vincenzo Nibali.

E forse è proprio dallo squalo dello stretto che non si vedeva un'impresa così, d'altri tempi. Lo so, forse troppo campanilistico, perdonatemi.

Sulla Cipressa Van der Poel, Pogacar e Ganna hanno salutato tutto il gruppo e se ne sono andati. Fieri, orgogliosi, forti, come solo i campioni sanno fare.

Il campione del mondo sloveno, vincitore di praticamente tutto quello che si può vincere ha attaccato con forza ma il nipote di Poulidor (vincitore nel 1961), già campione nel 2023, ha risposto sempre presente, così come ha fatto il nostro portacolori, l'uomo più veloce del mondo che ha dimostrato a 28 anni di essere nella piena maturità anche su strada.

Van der Poel e Ganna sono riusciti nell'impresa di non essere staccati da Pogacar, tra i pochi a riuscirci negli ultimi devastanti anni dell'extraterrestre della Uae.

Anzi, sul Poggio Van der Poel ha risposto a più riprese agli attacchi dello sloveno e poi attaccato con una foga straordinaria. Ganna ha leggermente patito ma in discesa (gli ha recuperato 17 secondi!) e con suoi watt mostruosi li ha ripresi.

L'olandese volante è arrivato nuovamente braccia al cielo in via Roma. Pippo forse nello sprint ha atteso troppo ma è un meraviglioso secondo. E facciamo spallucce a chi dice che il secondo gradino del podio non conta nulla. Pogacar ci riproverà con ancora più foga e cura dei dettagli. Magari ancora con la maglia iridata per rompere il suo tabù e quello che riporta all'ultima vittoria con la casacca mondiale addosso di Giuseppe Saronni nel 1983.

Immensi quindi. E come sempre: che bello il passaggio sotto casa.

Luciano Parodi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium