Attenzione “sempre alta” e un processo di bonifica “proseguito senza sosta” con il confinamento delle acque sotterranee completato e controlli ambientali che “registrano la conformità con i limiti di legge”, con una buona qualità delle acque superficiali da diversi anni.
E' l’assessore all’Ambiente di Regione Liguria, Giacomo Raul Giampedrone, a rispondere così al consigliere Arboscello che, nelle scorse ore, ha sollevato perplessità sulla gestione del sito industriale dismesso e sulle iniziative messe in campo per la sua bonifica (LEGGI QUI).
“Sull'ex Acna di Cengio l’attenzione di Regione Liguria è sempre alta, senza alcun rischio che ‘si spenga’, come afferma il consigliere Arboscello - si legge nella nota diffusa dall'assessore -. Grazie al lavoro messo in campo, dalla firma dell’Accordo di programma ad oggi il processo di bonifica è proseguito senza sosta, con un presidio ambientale e monitoraggi costanti. Il confinamento delle acque sotterranee è stato completato e i piezometri di controllo esterni al sito registrano la conformità con i limiti di legge. I monitoraggi di Arpal e dell’Arpa del Piemonte confermano da diversi anni un buono stato di qualità delle acque superficiali. Per questo ritengo molto gravi le affermazioni del consigliere Arboscello, improntate all’allarmismo e alla disinformazione rispetto a paventati rischi attuali per la salute dei cittadini senza alcuna contestualizzazione”.
“Durante il mio intervento in Consiglio, ho spiegato come Regione Liguria stia lavorando con il vicino Piemonte e con il Ministero per portare a compimento l’intervento di bonifica definitivo del sito - prosegue Giampedrone - su cui è stata realizzata una complessa attività di messa in sicurezza permanente: il confinamento idraulico dell’ex stabilimento è stato completato, il suolo delle aree più inquinate è stato asportato e conferito nell’area A1 in piena sicurezza, le acque del Bormida sono pulite”. “Nella zona A2 – conclude Giampedrone – le acque sotterranee contaminate sono oggetto di un accurato monitoraggio e vengono prelevate da un sistema di pozzi ed inviate ad un impianto di depurazione dedicato. Per quanto riguarda infine la cosiddetta area Merlo, a fronte del rinvenimento di superamenti dei limiti di riferimento nelle acque sotterranee, proseguono le attività di monitoraggio e prevenzione, anche attraverso impianti pilota di biorisanamento”.
Intanto, sempre dalla Regione, fanno sapere che, nell’attesa della bonifica dell’area Merlo, Eni ed Arpal hanno intensificato i monitoraggi e controlli delle acque. I risultati vengono periodicamente rendicontati ed analizzati congiuntamente dai tecnici delle Regioni, delle Arpa e delle Province in sede di Tavolo tecnico istituito dall’Accordo di programma siglato nel 2017.