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Attualità | 19 marzo 2025, 15:43

Progetto deposito Gnl, Vivere Vado punta il dito: "Non ci sono dati sull'impatto sulla salute e sulla ricaduta negativa dell'impianto sul territorio"

Il Comitato e gruppo consiliare vadese ha inviato al Ministero le proprie osservazioni come fatto dai comuni di Vado e Bergeggi, il WWF Savona e la Soprintendenza

Progetto deposito Gnl, Vivere Vado punta il dito: "Non ci sono dati sull'impatto sulla salute e sulla ricaduta negativa dell'impianto sul territorio"

Mancata analisi delle alternative all'ubicazione del nuovo impianto, analisi incompleta dell’impatto cumulativo con attività industriali esistenti e previste, omessa valutazione della presenza del parcheggio a servizio delle spiagge di Bergeggi e mancanza di dati "ante operam" relativi all’impatto sulla salute.

Queste alcune delle criticità esposte dal comitato e gruppo consiliare "Vivere Vado" che nelle proprie osservazioni inviate al Ministero  dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha puntato il dito contro il progetto presentato da Gnl Med per un nuovo impianto di deposito di GNL e Bio GNL della capacità di 19.800 mc da collocare nel Comune di Bergeggi nell'area portuale di Vado Ligure.

Dallo scorso 31 gennaio era stata avviata dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica la verifica di assoggettabilità alla Valutazione d Impatto Ambientale (VIA) con l'avvio della consultazione pubblica che era scattato lo scorso martedì 11 febbraio fino a giovedì 13 marzo.

Ad esporre alcune perplessità alla progettazione erano stati anche il WWF Savona e i comuni di Bergeggi e di Vado Ligure. Anche la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona aveva inviate le proprie.

"Il Proponente non offre alcuna motivazione a supporto della scelta del bacino portuale di Vado Ligure, se non quella secondo cui la non realizzazione dell’intervento comporterebbe 'gravi ripercussioni sulla sicurezza energetica nazionale'.  La comunità di Vado Ligure ha già assunto un’ampia parte di responsabilità nella soluzione di problematiche sovralocali e nazionali. Secondo la Corte di Giustizia : 'Il committente deve fornire informazioni relative all’impatto ambientale sia della soluzione prescelta sia di ciascuna delle principali alternative da lui prese in esame; nonché alle ragioni della sua scelta, perlomeno sotto il profilo del loro impatto sull’ambiente anche in caso di rigetto, in una fase iniziale, di tale alternativa. La descrizione sommaria deve essere fornita per tutte le principali alternative prese in esame dal committente, a prescindere dal fatto che esse siano state inizialmente previste da lui stesso o dall’autorità competente o proposte da talune parti interessate'. È altresì mancata la valutazione dell’alternativa zero che, in ragione del principio di precauzione, il sottoscritto Movimento ritiene al momento l'unica praticabile, almeno in attesa di poter disporre di dati aggiornati e completi sull'intero contesto ambientale e sanitario," dicono da Vivere Vado.

"Il progetto afferma che: 'Non vi sono impianti a Rischio di Incidente Rilevante a distanza tale da determinare effetti sinergici e additivi in termini di scenari incidentali'. Tale valutazione considera solo la distanza del nuovo impianto dai due stabilimenti RIR e non le vie di trasporto del GNL, che avverrà su linea ferroviaria e strade, entrambe contigue alle abitazioni del centro cittadino. Il fatto che gli impianti industriali rispettino ciascuno prescrizioni e MTD vigenti, nulla ha a che fare con l'impatto
cumulativo che invece deve valutare, proprio a prescindere dall'impatto dei singoli, la possibilità che il nuovo impianto non produca una cumulabilità delle emissioni ed immissioni, in una logica da effetto moltiplicatore che possa portare a superi dei valori soglia (esempio emissioni in atmosfera) oltre che un innalzamento del livello e/o della frequenza del rischio incidenti. Ad esempio, il progetto non cita il fatto che sul tratto di ferrovia che attraversa Vado Ligure già transitano settimanalmente gli isocontainer contenenti cloro e diretti allo stabilimento Infineum" continuano dal comitato e gruppo di minoranza che ha inviato anche una  descrizione del contesto ambientale vadese nel quale dovrebbe inserirsi l’opera dalla discarica del Boscaccio e di Bossarino, le due cave per coltivazione di inerti, la centrale elettrica a turbogas, 8 siti da bonificare e due stabilimenti, Enfineum Infineum Italia (chimica per uso industriale), Alkion Terminals - prossimamente Saar Dp Green-(movimentazione di prodotti petroliferi).

Nelle osservazioni si soffermano anche su un'analisi incompleta delle conseguenze derivanti dalla contemporaneità di tre cantieri attivi nello stesso specchio acqueo portuale e a terra con attualmente in corso l'adeguamento della diga foranea di Vado Ligure e  la variante al PFTE per la fornitura di cassoni prefabbricati (Diga di Genova).

"Uguale interferenza si presenterà con altri due cantieri a terra:  il cantiere del previsto nuovo svincolo autostradale in località Bossarino,  il cantiere, già attivo, per la soppressione del passaggio a livello di via Sabazia L’oggettivo incremento del traffico comporterà un aumento delle emissioni in atmosfera con ulteriore impatto negativo sulla vivibilità dei residenti" precisano.

"La tabella relativa agli indicatori BesT  espone solo i dati aggregati relativi alla intera provincia, e non quelli disaggregati per Comune. I danni derivanti dai 40 anni di attività della locale Centrale termoelettrica a carbone sono stati scientificamente documentati da uno studio realizzato dagli epidemiologi ambientali dell'Istituto di fisiologia clinica del CNR di Pisa tra il 2001 e il 2013. La ricerca ha analizzato l'impatto ambientale della Centrale raccogliendo dati su un campione di 144.000 residenti in 12 Comuni e valutando il rischio di mortalità e ospedalizzazione per malattie tumorali e non tumorali. I dati hanno mostrato, nelle aree limitrofe alla Centrale, eccessi di mortalità per malattie del sistema circolatorio, dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e degli organi di senso, per tumori del polmone tra gli uomini. Sottolineiamo che le motivazioni della sentenza di assoluzione per l’azienda nel processo Tirreno Power non hanno messo in discussione il fatto che 'il mantenimento in esercizio di una centrale termoelettrica contribuisca a determinare... effetti pregiudizievoli sulla salute della popolazione residente' - puntualizzano da Vivere Vado - Il Comune di Vado Ligure, unico della provincia tra quelli costieri insieme a due circoscrizioni del capoluogo, è stato classificato da Regione Liguria tra i 23 Comuni deprivati della provincia (le altre due categorie sono: Comuni a media deprivazione e Comuni ricchi). L’indice di deprivazione, che determina la condizione di disagio socio-economico e di svantaggio dei residenti, è dichiarato come strettamente correlato al tasso di mortalità e al grado di attrattività turistica. La descrizione del territorio vadese documenta in modo incontrovertibile tale negativa situazione: un nuovo impianto RIR non può che confermarla e aggravarla. Nonostante i fatti suesposti non sono stati raccolti e valutati i dati ante operam sulla salute della popolazione residente o presente nell’area interessata al progetto".

Dito puntato anche contro la mancata considerazione delle specifiche ricadute negative del nuovo impianto sul territorio.

"Si osserva che, sebbene la collocazione dell'impianto sia prevista in territorio del Comune di Bergeggi, il traffico su gomma e su ferro per la distribuzione del GNL e bioGNL interesserà direttamente e prioritariamente il territorio del Comune di Vado Ligure: Via gomma le autocisterne, uscite dalla galleria San Nicolò e dal tratto di Aurelia bis, transiteranno lungo la strada di scorrimento veloce che corre rasente i quartieri Valletta, Griffi, Murate, densamente abitati. La previsione del nuovo svincolo e casello di Bossarino indubbiamente ridurrà il danno per queste zone, ma lo incrementerà per la omonima frazione; Via ferro gli isocontainer transiteranno, come quelli contenenti cloro (vedi Osservazione n°2) lungo la linea ferroviaria che attraversa il centro città (via Piave, via Maestri, via Sabazia, via XXV Aprile, piazza Corradini, via Aurelia). Questi fatti non sono stati valutati nel progetto che, anzi, sul traffico viabilistico assume dati fuorvianti perché rilevati durante la stagione autunnale (ottobre 2024) e non nel ben più critico e rappresentativo periodo primaverile ed estivo, quando il nostro territorio accoglie migliaia di turisti. Ciò inficia la valutazione delle ricadute dell’opera sulla matrice atmosfera" concludono dal Comitato.

Luciano Parodi

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