Le principali associazioni di consumatori liguri, tra cui Assoutenti Liguria, Adiconsum, Adoc, Codacons, Federconsumatori e Lega Consumatori, lanciano una forte iniziativa per richiedere di 'scommissariare il Commissario' con il ritorno del servizio idrico in provincia di Imperia e nei tre comuni del savonese nelle mani della politica.
L'intervista
Nell'intervista Furio Truzzi, presidente di Assoutenti Liguria, spiegato le principali motivazioni alla base di questa iniziativa. "Ormai la situazione è cambiata. È necessario che le decisioni sul servizio idrico tornino nelle mani della politica, che deve essere in grado di assumersi la responsabilità di una gestione che sia finalmente trasparente, efficiente e al servizio dei cittadini. La gestione del servizio idrico deve essere più responsabile, meno burocratica e deve garantire qualità e accessibilità a tutti. Non possiamo permettere che i cittadini siano continuamente in balia di decisioni prese senza una visione chiara e diretta".
L'iniziativa culminerà minerà il prossimo 25 marzo, con un incontro sotto il Consiglio Regionale, a cui parteciperanno i capigruppo e l'assessore regionale al Servizio Idrico. Un'iniziativa che mira a riportare trasparenza, efficienza e responsabilità nella gestione di un bene essenziale come l'acqua, una risorsa di primaria importanza per la vita quotidiana di ogni cittadino.
Da anni, l'Ambito Territoriale Ottimale (ATO) Imperiese, che deve garantire la gestione del servizio idrico nell'area, è sotto il controllo di un Commissario straordinario, il presidente della Provincia Claudio Scajola, a seguito di difficoltà e inefficienze riscontrate nella gestione ordinaria. Sebbene le ragioni iniziali di questa nomina fossero legate a problematiche di governance, le associazioni dei consumatori ritengono che sia arrivato il momento di restituire il servizio idrico alla politica. Un ritorno che, secondo le associazioni, sarebbe necessario per garantire una gestione più vicina alle esigenze dei cittadini, evitando logiche puramente tecnocratiche che spesso non rispondono agli interessi delle comunità locali.
In un contesto in cui l'acqua è una risorsa fondamentale, la politica deve poter dialogare con i cittadini, ascoltarne le esigenze e rispondere concretamente a problematiche come i rincari delle tariffe, la qualità dell'acqua e la sostenibilità della gestione.
Secondo Truzzi, infatti la struttura commissariale ha, portato alla creazione di una gestione che non sempre ha tenuto conto delle reali necessità dei territori.