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Politica | 18 marzo 2025, 17:00

Termovalorizzatore in Val Bormida, Giampedrone: "Il consenso territoriale resta il principio base"; Pd: "Il piano Bucci è fallito"

In Consiglio regionale è stata discussa l'interrogazione presentata dal gruppo consiliare Dem

Termovalorizzatore in Val Bormida, Giampedrone: "Il consenso territoriale resta il principio base"; Pd: "Il piano Bucci è fallito"

Nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale, è stata affrontata l’interrogazione presentata dai consiglieri del Partito Democratico in merito all’ipotesi di realizzazione di un termovalorizzatore in Val Bormida. 

L’assessore regionale all’Ambiente, Giacomo Raul Giampedrone, ha chiarito in aula che "il documento del RINA, che ha individuato le macro aree, non è superato e la successiva delibera di indirizzo della Giunta, nel dare mandato all’Agenzia Regionale dei Rifiuti di avviare la manifestazione di interesse, ha inserito il principio base del consenso territoriale che resta il principio di base". 

Giampedrone ha inoltre sottolineato che "l’Agenzia dovrà lavorare su alcuni aspetti, fra cui il consenso e l’adesione del comune territorialmente interessato".

Di fronte a queste dichiarazioni, i consiglieri regionali del Partito Democratico, Roberto Arboscello e Davide Natale, hanno commentato: "Il piano di Bucci per la realizzazione dell’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti è fallito. Non lo diciamo noi, ma gli amministratori locali che sarebbero potenzialmente sede dell’impianto, e nemmeno Giampedrone ha potuto smentirlo rispondendo alla nostra interrogazione".

Hanno poi aggiunto: "Per Scarpino è arrivato il no di Piciocchi, per Vado Ligure quello del sindaco Gilardi e per i siti previsti in Val Bormida quello di tutti i sindaci del territorio e del presidente della Provincia di Savona. Rimane solo la possibilità di realizzazione in Valle Scrivia, ma non risultano interessamenti da parte di aziende e non crediamo che sia il sito più idoneo".

Secondo Arboscello e Natale, il piano risulta irrealizzabile, poiché "la Giunta ha stabilito che i progetti debbano avere preventivamente l’assenso delle amministrazioni locali. Se tutte si sono espresse negativamente, come si può rispondere alla manifestazione di interesse?".

Infine, hanno criticato lo studio commissionato dall’Agenzia Regionale dei Rifiuti, "una scatola vuota di cui si occuperà la Corte dei Conti", definendolo "un esercizio di approfondimento pagato caro dai cittadini liguri. Sul tema dei rifiuti è necessario un cambio di rotta, ascoltando anche le nostre proposte. Bucci si scontra con la realtà e il risultato è un fallimento", hanno concluso i consiglieri del Partito Democratico.

Redazione

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