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Attualità | 18 marzo 2025, 12:20

Savona, i fedeli si raccolgono per festeggiare la Madonna di Misericordia con la processione al Santuario (FOTO)

La Messa solenne officiata dal Vescovo della Diocesi di Savona-Noli Calogero Marino con l'omelia

Savona, i fedeli si raccolgono per festeggiare la Madonna di Misericordia con la processione al Santuario (FOTO)

Il brusco calo delle temperature, con il vento, non hanno fermato i tanti fedeli savonesi che hanno preso parte alla processione da piazza del Duomo al Santuario per celebrare la Madonna di Misericordia, patrona della città.

La processione è partita poco dopo le 7 di questa mattina con in apertura il crocifisso della confraternita di San Giuseppe di Albissola Marina. La processione ha poi attraversato il centro fino a piazza Saffi, per attraversare poi via Piave, via Torino, via Crispi, piazza Lavagnola e proseguire sulla provinciale che conduce a San Bernardo in Valle e in fine alla piazza del Santuario, dove il Vescovo Calogero Marino ha celebrato la Messa solenne.

La Messa solenne è stata presieduta dal vescovo Calogero Marino, concelebrata dal vicario generale don Camillo Podda, da quello foraneo don Angelo Magnano e da numerosi altri sacerdoti, animata dal coro della Parrocchia San Bernardo

Durante la giornata sono previste altre celebrazioni eucaristiche che saranno officiate in Basilica alle 6,7,8,11.30, 16 e 18 e durante la giornata in chiesa saranno presenti sacerdoti per le confessioni.

La festa è  anche occasione per riscoprire il patrimonio del museo del Santuario che ha sede nell'ala del palazzetto del duca di Tursi e l'ospizio de Poveri e dove sono conservati antichi paramenti sacri, servizi liturgici, calici e ostensori e la collezione degli ex voto, segni della gratitudine dei fedeli che hanno ricevuto grazie dalla Madonna di Misericordia.

"Pellegrini, come Maria, 'verso la regione montuosa', siamo saliti al nostro Santuario per ritrovare il filo della speranza - ha detto il vescovo Marino all'inizio dell'omelia - Oggi è il pellegrinaggio giubilare della nostra Diocesi di Savona. Scenderemo poi a Roma, a fine maggio, e varcheremo la Porta Santa; oggi, però, è qui, ai piedi di Maria, nel nostro Santuario, che vogliamo chiedere misericordia. Ringrazio di vero cuore le Autorità che, con la loro presenza, esprimono il legame della Città con il Santuario. Ringrazio il Rettore, don Gianni, le Confraternite e quanti si sono impegnati per rendere bello questo giorno di festa. Saluto in particolare i malati, che, come spesso ci ricorda Papa Francesco, sono 'la carne viva di Cristo'. A Maria, con Voi, chiedo che interceda per Papa Francesco il pieno ristabilimento in salute e, per il mondo, il dono della pace".

"La festa patronale s’incrocia con il tempo di grazia del giubileo, che mi piace pensare come 'tempo dello Spirito' - ha aggiunto - Non vogliamo che sia un tempo affollato da troppe cose. Mi piacerebbe invece che in quest’anno sapessimo accogliere le parole di Gesù: 'Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'' (Mc 6,31). Lo so che vi possono sembrare parole vuote, perché siamo una Chiesa sempre troppo piena di iniziative, opere, faccende; rischiamo di dimenticare ciò che davvero conta".

"Dobbiamo 'difendere questo tempo', perché sia davvero tempo di sosta - ha proseguito monsignor Marino - Un tempo per rifocillarci, e riprendere energie, per non camminare a vuoto; anche un tempo di conversione. Un tempo per ricominciare. Il messaggio del giubileo, infatti, 'non sta tanto nella sua precisa e storica esecuzione (l’anno giubilare forse non fu mai davvero attuato in Israele), quanto nella tensione che esprime: la tensione ad allargare nella nostra vita la sovranità di Dio, la fraternità tra gli uomini, la giustizia e la libertà da tutto ciò che asservisce noi e il mondo' (Paolo De Benedetti)".

"È questo un tempo per ritrovare il filo della speranza, come ci chiede il Papa nella bolla d’indizione del giubileo - ha sottolineato il presule - Per questo ci siamo messi in cammino, perché proprio il pellegrinaggio 'esprime un elemento fondamentale di ogni evento giubilare. Mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita' (Bolla, n. 5). Cercatori di una speranza per la quale vivere e, se necessario, anche morire; cercatori di un senso... Cercatori di Dio, allora. Questo noi siamo! Homo viator, spe erectus…".

 

"Questa ricerca, che pure ci abita nel profondo ('Tutti sperano', ci ricorda il Papa all’inizio della bolla), ci chiede oggi di andare 'in direzione ostinata e contraria', direbbe Fabrizio De André - ha ricordato monsignor Marino - Questo è il tempo del disprezzo, di cui la guerra è la cifra più evidente; è il tempo della disperazione, quando ci sembra di perdere quanto ci era caro; è il tempo della illusione, quando crediamo di poter controllare tutto, anche la vita e la morte…".

"Una cosa è certa - ha affermato il vescovo, citando Tolentino Mendonça - 'L'attuale difficoltà in questo campo ci obbliga a rivedere le rappresentazioni della speranza che ci facciamo... Se oggi un elogio della speranza può trovare accoglienza, è quello di una speranza che accetta la prova del fuoco della disperazione... Il possibile elogio è quello di una speranza umile, silenziosa, maturata, depurata'. Un senso trovato, o ritrovato, proprio attraversando il dramma del dolore e, talora, anche della morte; solo grazie a questo attraversamento potremo dire, con mitezza e senza integralismi, “chi ci separerà dall’amore di Cristo... Né morte né vita, né presente né avvenire... potrà mai separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù" (cfr. Rom 8, 35-39)".

"Provo ad esprimere ancora un pensiero, che pure chiederebbe tempo e approfondimenti - ha continuato - In questa ricerca di un senso e di una speranza, diventa centrale l’esperienza del perdono, che è in qualche modo il cuore di questo tempo giubilare. 'Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori' (Mt 6,12): è questa la vera preghiera del Giubileo ma è anche la preghiera fondamentale del pellegrino, cercatore di un senso".

"È la prima e l’ultima parola di una vita che voglia essere all’altezza del sogno di Dio e del desiderio profondo del cuore - ha detto ancora il vescovo Marino - Davvero non si può vivere senza essere perdonati e senza perdono non ci metteremmo mai in cammino e resteremmo paralizzati, come quell’uomo sulla barella, prima dell’incontro con Gesù. Anche perché non si può vivere ostinandoci a ricordare ogni offesa e a non perdonare mai: sarebbe una vita sempre rancorosa e chiusa ad ogni possibile futuro".

"Savona ha saputo ricominciare a vivere, dopo la guerra con Genova, facendo sue le parole con le quali Maria si è rivolta a Gesù, seconda la testimonianza di Antonio Botta: 'Misericordia, Figlio, voglio e non giustizia'. Per questo affidiamo a Maria, Nostra Signora di Misericordia, questo tempo giubilare - ha concluso - Faccio mio l’ultimo capoverso della bolla di Francesco 'Spes non confundit': 'Lasciamoci attrarre dalla speranza e permettiamo che attraverso di noi diventi contagiosa per quanti la desiderano. Possa la nostra vita dire loro: 'Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore' (Sal 27,14). Possa la forza della speranza riempire il nostro presente nell’attesa fiduciosa del ritorno del Signore Gesù Cristo, al quale va la lode e la gloria ora e per i secoli futuri'".

Tpl Linea potenzierà il servizio da e per la frazione Santuario con bus aggiuntivi dalle 8 – 18. Le partenze saranno cadenzate a seconda del flusso e dell'utenza e dell'orario di partenza della processione.

Elena Romanato

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