"Savona è diventata il fanalino di coda di tutta la regione per precarietà, salute e sicurezza sul lavoro e inattivi, e in questa situazione disastrosa la politica sa parlare solo della sfumata candidatura della città a Capitale della cultura: è ora di dire basta a questo immobilismo, con assunzioni di responsabilità e scelte coraggiose non più rinviabili".
Andrea Pasa, segretario generale della Camera del Lavoro di Savona, non fa sconti alla politica locale e regionale sul fronte occupazione. L’occasione è la pubblicazione dei dati Istat 2024 sull’occupazione in Liguria, che nel savonese parlano chiaro: cala l’occupazione dipendente di 4.659 unità, il tasso di occupazione è il più basso della Liguria (63,3%), il tasso di disoccupazione è il più alto della regione (5,9%) e, ancor peggio, il tasso di inattività è il più elevato, pari al 32,7%. Inoltre, per il terzo anno consecutivo, i nuovi occupati sono per il 92% precari, di cui il 47% part-time. Infine, ci sono stati 8 morti sul lavoro nel 2024, e già 1 nel 2025.
"Nella nostra provincia, il lavoro continua ad essere precario, povero, insicuro e di bassa qualità. Per questo stiamo chiedendo investimenti mirati per industria e manifattura, settori che garantiscono occupazione di qualità", aggiunge Pasa.
Per la Cgil, servono investimenti per aumentare la presenza dell'apparato industriale manifatturiero in tutta la provincia, perché senza un apparato industriale forte, l'occupazione è fragile, insicura, precaria e malpagata. "Anche per questi motivi, invitiamo a votare sì ai 5 referendum dell’8 e 9 giugno contro la precarietà, per maggior sicurezza e diritti sul lavoro", conclude Pasa.