Venerdì 14 marzo, nell'ambito del progetto sulla legalità “57.F.B”, si è tenuto il convegno “Camminare per testimoniare la verità. Neanche la paura fermerà i nostri passi”. L'evento si è svolto nella sala conferenze dell'istituto Falcone di Loano.
Il progetto di promozione alla legalità si intitola “57.F.B” in ricordo al periodo in cui sono scomparsi il giudice Falcone e Borsellino. Il 23 maggio 1992 il giudice Giovanni Falcone muore nella Strage di Capaci; cinquantasette giorni dopo, il 12 luglio, la mafia uccide l’amico e collega di Falcone, il giudice Paolo Borsellino. L’obiettivo della giornata e, più in generale, del progetto è invitare i giovani a seguire il loro esempio e far comprendere loro che non è impossibile realizzare i propri sogni, nemmeno di fronte alle difficoltà.
Nato nell’ottica del progetto “57.F.B.” e della condivisione dell’impegno con il Comune di Loano, l’evento intende sottolineare l’attenzione dell’istituto rispetto alla diffusione delle idee di legalità e la rete di relazioni che gli studenti e i docenti hanno attivato con associazioni e istituzioni da sempre impegnate nel contrasto all’illegalità.
Durante il convegno i ragazzi hanno potuto seguire diversi interventi: quello del questore di Savona, dottor, Giuseppe Mariani, dal titolo “Giovani e cultura antimafia”; quello dell’assessore regionale Paolo Ripamonti e del consigliere regionale Sara Foscolo, che hanno portato la loro esperienza al Senato e hanno puntato il focus su come i ragazzi possano essere protagonisti anche nel presentare delle proposte di legge; l'intervento dei rappresentanti dell’associazione “I ragazzi di Via d’Amelio”, con il Presidente Raffaele D’alfonso Del Sordo e la vice presidente Assunta Sauto che hanno sottolineato come “Si parte dalla comunità”; quello di Luca Losio di Libera dal titolo “Nemmeno le leggi nascono imparate. E devono crescere negli anni”; quello di Roberto Vaira del Sap su “Ricordare i nostri caduti e raccontare le loro storie ci aiuta a mantenere vivo il loro sacrificio”.
Contestualmente alla presentazione dei progetti preprati dagli studenti del corso di Grafica inerenti la riqualificazione di Villa Maria, bene confiscato presente sul territorio loanese, i ragazzi che lo scorso mese di novembre hanno partecipato alld una seduta al Senato sono stati invitati ad elaborare ed analizzare un disegno di legge riguardante i progetti sulla legalità. Inoltre, i ragazzi dalle classi 5D, 5B, 5E e 5C del settore Grafico, in collaborazione con la Polizia Locale di Loano hanno realizzato, in occasione della commemorazione del “Memorial Day” del 23 maggio scorso il video dei “100 passi” che rappresenta la camminata della legalità.
“Il convegno del 14 marzo costituisce un ulteriore contributo ai nostri 'cento passi' che rappresentano i passi di una comunità impegnata nella lotta contro la mafia ed ogni forma di criminalità - spiegano il sindaco di Loano Luca Lettieri e il consigliere comunale incaricato dell’acquisizione dei beni confiscati Monica Caccia -. Un impegno fatto di un lavoro sinergico da parte di forze dell’ordine, associazioni, politici, cittadini, uniti contro l’omertà: perché ogni persona può essere una risorsa importante e portare un contributo concreto al territorio in cui vive. Rivolgiamo un sentito grazie a tutte le persone e le forze dell’ordine che negli anni hanno preso parte al progetto. Un grazie particolare al dirigente scolastico dell'istituto Falcone Mosè Laurenzano e alle docenti Alessia Ferrua e Daniela Di Pasquale, che insieme ai loro ragazzi negli anni hanno portato avanti questo progetto realizzato con impegno ed entusiasmo: siamo certi sarà da esempio per i futuri studenti, affinché non perdano mai la voglia di sognare bellezza. Come diceva Falcone: 'La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l' eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni'”.
“La Polizia di Stato da sempre promuove la cultura del rispetto e della legalità: una delle basi fondamentali per costruire una società più equa, sicura e giusta – afferma il questore di Savona, dottor Giuseppe Mariani -. Il concetto di legalità va ben oltre il semplice rispetto delle regole, infatti rappresenta quel sistema di valori che favorisce la convivenza civile, a beneficio di tutti. Vogliamo dialogare con le nuove generazioni affinché riconoscano l’importanza delle norme e dei diritti, la base per una comunità in cui giustizia e responsabilità siano priorità condivise. Non si tratta solo di insegnare cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma di trasmettere valori condivisi che possano guidare i giovani verso scelte responsabili e consapevoli, gli stessi valori in cui la Polizia di Stato crede e per cui lavora tutti i giorni. I ragazzi che apprendono fin da piccoli il valore del rispetto delle regole cresceranno con una maggiore consapevolezza non solo dei propri doveri, ma anche dei propri diritti, e quando cresceranno nel mondo degli adulti diventeranno cittadini attivi e responsabili, magari trasmettendo a loro volta i valori appresi alle generazioni più grandi”.
“Il nostro istituto è fortemente impegnato al contrasto delle mafie e della cultura mafiosa - spiega il dirigente scolastico dell'istituto Falcone, Mosè Laurenzano -. Esercitiamo il nostro ruolo educativo supportando la costruzione di valori nelle coscienze dei nostri ragazzi. Ringrazio tutte le istituzioni, le associazioni e le persone che ci aiutano in questo. Si parte dalla comunità: non può parlarsi di contrasto alle mafie se non vi è uno Stato sinergico. Non ci si riferisce soltanto alla concezione istituzionale di esso, ma specialmente al ruolo dei cittadini e di ciascun individuo. Essere una generazione che reagisce significa instaurare una solidarietà più forte rispetto a quella delle organizzazioni criminali mafiose e cristallizzare l’entusiasmo della speranza, per non cadere nella fatidica considerazione: non cambierà mai niente. La scommessa: impegnarsi per il bene comune ha ancora senso. E noi ci impegniamo per questo”.