Un territorio con un patrimonio naturalistico, culturale e monumentale immenso; un'associazione che da anni incarna al meglio la definizione di "culturale". Capita così, da questa solida base, che, tra il profumo di caffè e di dolciumi, riemerga la storia coi suoi colori, i suoi volti, i suoi paesaggi ancora non troppo modificati dalla mano dell'uomo.
Succede a Finale Ligure, grazie all'impegno instancabile e sempre più convinto dei volontari dell'Associazione "Emanuele Celesia" che, grazie al lavoro di questi lunghi anni, sono riusciti a costruire un'imponente banca dati di immagini d'epoca, derivanti dalle più svariate fonti e riportarne alcune "in vita".
Si chiama "Finale a Colori" ed è la mostra organizzata ora presso il Caffè Giovannacci di via Rossi, un gioco di colori e memoria testimone delle trasformazioni che hanno segnato la città nel corso dell’ultimo secolo circa. "Di solito organizziamo eventi dov'è il pubblico a venire da noi - ci spiega la presidente dell'associazione, Roberta Grossi - Con questa iniziativa, invece, siamo noi ad andare nei luoghi frequentati dalla gente, anche da chi magari non verrebbe appositamente, ma potrebbe comunque essere incuriosito. Per noi è un modo per farci conoscere senza dover cercare direttamente le persone. Abbiamo una banca dati che vogliamo condividere perché riteniamo che sia un patrimonio prezioso".
Protagonista è una selezione di reperti tratti dalla "Banca delle Immagini", l’archivio storico che custodisce decine di migliaia di scatti d’epoca: attraverso avanzati software di colorizzazione e col supporto tecnico dell’azienda milanese Crearreda, le fotografie in bianco e nero sono state rivestite di cromie nuove, che trasmettono l’atmosfera di un’epoca ormai lontana, rendendola al contempo più vicina e tangibile.
L'esposizione è nata nell’estate del 2022 grazie all’impegno dell’associazione culturale con la collaborazione con gli Amici della Biblioteca e del Museo, debuttando in una cornice significativa e affascinante come quella del restaurato Teatro Aycardi di Finalborgo. Dopo l’esordio, e l'ottimo riscontro di pubblico, ha proseguito il suo percorso a Marina per poi fare tappa nei prossimi mesi a Pia e infine a Varigotti, andando così a toccare quasi tutti i maggiori rioni. "L’iniziativa ha subito riscosso un grande successo, sia tra i finalesi, che hanno ritrovato nei luoghi e nelle foto persone a loro familiari come il bisnonno o il nonno - ricorda - ma anche tra i turisti, per i quali è importante conoscere la storia del territorio che visitano".
E' infatti attraverso le foto che si vedono luoghi attualmente molto diversi da come siamo soliti frequentarli, oppure abitudini e usanze quotidiane spesso scomparse. "Il nostro obiettivo non è semplicemente ricordare il passato affermando sia meglio del presente - spiega la presidente dell'associazione - Vogliamo invece valorizzarlo, perché rappresenta le nostre radici e non deve essere dimenticato".
Sono diverse le attività organizzate dall'Associazione Celesia con questo spirito. "Abbiamo una grande passione che ci porta a investire risorse ed energie proprio per essa, senza fini di lucro. Il patrimonio storico, culturale e paesaggistico del Finalese è, diciamo, non immenso ma comunque abbastanza raro, uno dei più ricchi. Il nostro scopo è quello di farlo conoscere, di preservarlo e di condividerlo con chi ha piacere e anche con chi non lo conosce e potrebbe appassionarsi. Lo facciamo anche attraverso la nostra rivista 'Il Quadrifoglio' che, dagli esordi del 2011, ha triplicato i suoi articoli per ogni numero" conclude Roberta Grossi.