Il “No” di Andora al progetto “Impianto eolico Monte Chiappa” anche in un atto di indirizzo deliberato dalla giunta comunale.
La delibera riporta in premessa la sintesi delle osservazioni trasmesse dal Comune di Andora al Settore Valutazione Impatto Ambientale della Regione Liguria. Quest’ultimo, a sua volta, le ha inserite nella richiesta di integrazione documentale già inviata alla Tozzi Green, la società proponente del progetto.
L’atto di indirizzo sottolinea come l’installazione delle pale eoliche, oltre ad avere un impatto visivo molto rilevante, prevede lavori di edilizia, trasporto, costruzione, scavi e movimentazione terra particolarmente invasivi per il territorio. Ad Andora, le opere risulterebbero particolarmente impattanti in località Moltedo dove è prevista la realizzazione di un elettrodotto per la connessione dei sette aerogeneratori alla sottostazione elettrica (Sse) e alla stazione elettrica (Se).
Il documento evidenzia che la connessione dei sette aerogeneratori alla sottostazione elettrica (Sse) e alla stazione elettrica (Se), con la realizzazione di un elettrodotto, precluderebbe l’attuazione dell’ambito di sviluppo produttivo previsto di località Moltedo. Inoltre, il sito è attualmente raggiungibile solo attraverso un guado sul rio Moltedo, alla confluenza con il torrente Merula.
Fra le osservazioni consegnate dal comune alla Regione, condivise anche nella riunione che si è svolta a San Bartolomeo al Mare lo scorso 12 marzo, la giunta evidenzia che alcuni degli impianti sarebbero ubicati in “aree non idonee alla realizzazione di impianti eolici”, individuate dalla Regione Liguria stessa. Dal punto di vista urbanistico, parte delle aree interessate dall’intervento ricadono in Territorio di Presidio Ambientale con finalità di conservazione. L’atto di indirizzo sottolinea che le opere di fondazione degli aerogeneratori comporterebbero sbancamenti e modifiche morfologiche di grande impatto, in contrasto con il vincolo paesaggistico vigenti in luoghi ricchi anche di fauna e interessati da sorvoli migratori. Aree che inoltre, sarebbero state recentemente percorse da incendi e che per legge non possono mutare destinazione urbanistica prima di 15 anni.
Infine, la giunta, si legge nell’atto di indirizzo, si dichiara favorevole “a tutte quelle iniziative veramente green che, anziché distruggere, valorizzano il nostro territorio nella sua infinita bellezza, ne tutelano la fragilità e favoriscono lo sviluppo di un turismo sostenibile e di un’economia in sintonia con l’ambiente”.
Intanto, mercoledì sera, l’assessore Ilario Simonetta ha partecipato a San Bartolomeo al Mare alla riunione pubblica dedicata alle criticità del progetto. “Oltre alle contestazioni di carattere tecnico e ambientale, già espresse formalmente dal Comune di Andora e pubblicamente dal sindaco Demichelis negli incontri con la Tozzi Green e nell’ultimo Consiglio comunale, si aggiungono anche per i rischi esposti ieri sera da esperti in materia riguardo all’effettiva efficacia dell’impianto in termini di certezza di vendita dell’energia prodotta - afferma l’assessore - Non posso che confermare quanto già espresso con i colleghi di Giunta riguardo a opere che deturpano il nostro territorio già in fase esecutiva. Interventi che altererebbero il profilo caratterizzante dei nostri crinali, per cui la Liguria di Ponente è conosciuta, compromettendo lo sviluppo di un’economia turistica outdoor che ha prospettive economiche di lungo periodo ben superiori alla durata dell’impianto eolico. Un patrimonio sentieristico – conclude -che potrà avere un sicuro ulteriore sviluppo anche grazie al completamento della pista ciclabile sulla costa, che faciliterà la nascita di attività a servizio di un turismo sostenibile”.